Corea del Sud prepara Olimpiadi invernali. Ma il Nord le mette a rischio

di redazione Blitz
Pubblicato il 13 Settembre 2017 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA
Corea del Sud prepara Olimpiadi invernali. Ma il Nord le mette a rischio

Corea del Sud prepara Olimpiadi invernali. Ma il Nord le mette a rischio

SEUL – A cinque mesi dall’apertura delle Olimpiadi Invernali di Pyeongchang, in Corea del Sud, i Giochi sembrano essere poco importanti alla maggior parte dei sudcoreani: le vendite dei biglietti locali, infatti, sono ancora molto lente; inoltre, dopo anni, è in atto il più grande scandalo politico unito ai numerosi test nucleari condotti dalla Corea del Nord, tutti elementi che non giovano alla voglia di partecipare all’evento.

La Corea del Sud ai Giochi che si apriranno il prossimo febbraio vorrebbe la presenza di più di un milione di spettatori e prevede che il 70% siano sudcoreani. Potrebbero anche essere entusiasti dei Giochi, ma nella prima fase di vendita dei biglietti, tra febbraio e giugno, i sudcoreani non lo hanno dimostrato: i 52.000 biglietti venduti, infatti, erano meno del 7% dei 750.000 che gli organizzatori mirano a vendere solamente  a livello nazionale.

Le vendite internazionali, invece, sono cominciate più velocemente, superando di oltre la metà il target di vendite iniziale previsto. Il pensiero del Sud ora va a una Corea del Nord sempre più belligerante, che ha testato, a poca distanza l’uno dall’altro, due missili balistici intercontinentali e la sua bomba nucleare più potente, infondendo il timore che la situazione potrebbe tenere lontani da Pyeongchang, località sciistica a circa 80 chilometri a Sud del temuto confine, gli stranieri appassionati dei Giochi.

Gli organizzatori, che hanno riaperto le vendite online il 5 settembre sperano in uno sprint finale sulle vendite nazionali con l’avvicinarsi dell’evento; nei primi due giorni di riapertura, in Corea del Sud sono stati venduti 17.000 biglietti.

In una recente intervista rilasciata alla Associated Press, Lee Hee-beom, presidente della commissione organizzativa di Pyeongchang, ha detto che sarà molto improbabile che il Nord crei problemi durante l’evento, dal momento che alcuni atleti nordcoreani potrebbero competere proprio nel Sud. Tuttavia, non è ancora del tutto chiaro. La Corea del Nord, per tradizione, è scarsa negli sport invernali, ma una coppia di pattinatori sul ghiaccio ha la possibilità di candidarsi e gli organizzatori stanno pensando a dei modi per organizzare ingressi speciali agli atleti del Nord.

L’organizzazione ha dovuto affrontare diverse problematiche, come ritardi nella costruzione, nella ricerca degli sponsor locali e conflitti locali sul luogo dell’evento. Ora non resta che capire come attirare più residenti possibili, creando un’interesse genuino per i Giochi.

Hee-beom non si dice proeccupato perché ricorda i Summer games di Yeosu, dove vennero venduti più di 8 milioni di biglietti. L’evento segnò l’apertura della Corea del Sud al mondo: avrebbe dovuto mostrarsi come una potenza industriale in crescita e una democrazia in erba.

Adesso, però, nell’undicesima nazione più ricca del mondo, non c’è più lo stesso bisogno spasmodico di quell’attenzione globale che c’è inevitabilmente quando si ospita un evento sportivo di questa portata. Anzi, c’è addirittura preoccupazione per gli elevati costi dei Giochi e il mantenimento di strutture che potrebbero rimanere inutilizzate non appena concluso l’evento. O, più semplicemente dopo un anno burrascoso, i sudcoreani sono solo troppo stanchi per essere felici dei Giochi Olimpici. A milioni sono scesi in piazza per uno scandalo di corruzione che, alla fine, ha tolto il potere al presidente che è finita in carcere, dove tutt’ora è in attesa del processo.

Nonostante l’ottimismo di Lee Hee-beom, che è sicuro nella vendita finale a livello nazionale, anche il pernottamento potrebbe rivelarsi un problema: i turisti hanno già iniziato a lamentarsi dei prezzi che salgono. Gli organizzatori sperano che i prezzi si stabilizzino dopo la costruzione di cinque nuovi hotel, che terminerà alla fine dell’anno, il che vuol dire 2.000 stanze in più. Il governo sta valutando di affittare altri 100 appartamenti ed una nave da crociera con 2.200 stanze che fungerà da hotel galleggiante nel vicino porto di Sokcho.

Dopo essere entrato in carica a maggio, il nuovo presidente sudcoreano, Moon Jae-in, si è impegnato ad utilizzare le Olimpiadi per cercare di alleviare le animosità con il Nord. Il suo impegno, però, è stato presto vanificato da missili e bombe nucleari.

Ad agosto, gli organizzatori di Pyeongchang hanno invitato decine di funzionari e sponsor per un briefing sulla prontezza del Paese in fatto di sicurezza  e per  un controllo sulle strutture olimpiche, compresi i rifugi di evacuazione. Un viaggio analogo sarà organizzato per i membri del Comitato Olimpico Nazionale nel mese di ottobre.

“Il modo più facile per cancellare le preoccupazioni è assicurarsi la partecipazione della Corea del Nord all’evento”, ha spiegato Lee. Gli organizzatori seguiranno attentamente una competizione di pattinaggio in Germania, con la coppia nord coreana Ryom Tae Ok e Kim Ju Sik. I due  rappresentano il miglior tiro della Corea del Nord alla qualificazione per le Olimpiadi, che probabilmente richiederanno una prima prestazione in Germania. Qualora il Nord non dovesse qualificarsi, il Sud troverà altri modi per assicurarsi la partecipazione del Nord, come garantire ingressi speciali in alcune discipline.