Coronavirus, in Israele torna il lockdown per 14 giorni. Ieri 4.038 contagi Coronavirus, in Israele torna il lockdown per 14 giorni. Ieri 4.038 contagi

Coronavirus, in Israele torna il lockdown per 14 giorni. Ieri 4.038 contagi

Torna il lockdown in Israele dopo il picco di contagi da coronavirus. Ieri oltre 4 mila casi.

Israele torna a chiudere tutto per far fronte al picco di contagi delle ultime settimane. Come previsto, il comitato ministeriale di Israele per il coronavirus ha proposto nella notte il lockdown del Paese.

La decisione sarà convalidata domenica dal governo. Nella fase iniziale il lockdown durerà due settimane e riguarderà la festa di Rosh ha-Shanà (il Capodanno ebraico) e il digiuno di Kippur. Se avrà l’effetto sperato, sarà poi allentato in forma molto graduale. 

L’inizio del lockdown sarà stabilito dal governo. Secondo i media è prevedibile che avverrà dopo mercoledì, ossia al ritorno del premier Benyamin Netanyahu da Washington, dove il 15 settembre saranno firmati gli accordi di pace fra Israele ed Emirati arabi uniti.

Una volta che il lockdown sarà entrato in vigore, gli israeliani non potranno allontanarsi dalle proprie case per oltre 500 metri. Le scuole saranno chiuse e così lo saranno anche tutti gli esercizi privati non indispensabili.

Preghiere potranno essere tenute solo all’aperto o in spazi ritenuti idonei dalle autorità sanitarie. Ieri, prima che il Comitato ministeriale decidesse il lockdown, diversi ospedali avevano fatto presente al governo di aver raggiunto un livello di guardia nei dipartimenti per il coronavirus, specialmente nelle zone più colpite dalla pandemia.

Nelle ultime 24 ore il casi positivi registrati sono saliti a 4.038, l’8,8% dei test effettuati. Dall’inizio della pandemia 146.542 persone sono state contagiate.

Attualmente i malati sono 33.920, dei quali 982 sono ricoverati in ospedali. I casi gravi sono oggi 489: erano 419 una settimana fa. I decessi sono 1.077. 

Coronavirus, gli israeliani delusi da Netanyahu

Mentre Israele si appresta ad entrare in un secondo lockdown, la maggioranza degli israeliani si dice insoddisfatta per la gestione della crisi sanitaria ed economica da parte del governo di Benyamin Netanyahu.

Secondo un sondaggio pubblicato oggi da Israel ha-Yom, complessivamente il 59 per cento degli intervistati ha detto che la gestione personale di Netanyahu della crisi del coronavirus è stata “non buona” o “pessima”.

Il 54 per cento hanno inoltre criticato il comportamento del governo in campo economico. Tuttavia secondo il sondaggio Netanyahu resta ancora il personaggio politico ritenuto più idoneo al momento per la carica di primo ministro (32%), seguito dal nazionalista Naftali Bennett (17%).

Il Likud resta inoltre il primo partito di Israele, con ampio distacco rispetto a tutti gli altri. (Fonte: Ansa).

 

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