Eroina business: in Afghanistan talebani fanno affari con oppio e droga

di redazione Blitz
Pubblicato il 9 Agosto 2017 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA
Eroina business: in Afghanistan talebani fanno affari con oppio e droga

Eroina business: in Afghanistan talebani fanno affari con oppio e droga

KABUL – Dal papavero all’eroina: in Afghanistan i talebani sembrano avere un significativo controllo sulla produzione della droga. Pensare che furono proprio loro, quando governavano l’Afghanistan, a vietare la coltivazione del papavero ma ora, in un Paese devastato dalla guerra, cercano di rastrellare miliardi di dollari, hanno dichiarato dei funzionari AFP.

Nel 2016 l’Afghanistan, che produce l’80% dell’oppio mondiale, ha fatto circa 4.800 tonnellate di droga, con un ricavo di tre miliardi di dollari, secondo le Nazioni Unite.

I talebani hanno a lungo tassato i coltivatori di papaveri per finanziare la loro rivolta durata anni, ma i funzionari occidentali ora esprimono preoccupazione sulla gestione dei laboratori che trasformano le redditizie coltivazioni in morfina ed eroina da esportare all’estero.

“Sono abbastanza sicuro che stanno trattando tutto il raccolto” ha recentemente affermato a Kabul, William Brownfield, Assistant Secretary for Drugs and Law Enforcement Usa. “Tutto quello che raccolgono è debitamente lavorato all’interno del Paese. Hanno più ricavi se lo trattano prima che abbia lasciato il Paese. Ovviamente le cifre sono molto vaghe, ma il traffico di droga ammonta a miliardi di dollari l’anno dai quali talebani hanno una percentuale sostanziale”, ha aggiunto.

I papaveri, economici e facili da coltivare, costituiscono la metà dell’intera produzione agricola dell’Afghanistan. Gli agricoltori sono pagati circa 163 dollari per un chilo di resina scura, l’oppio grezzo che esce dalle capsule immature se incise con un coltello. Una volta raffinato in eroina, i talebani lo vendono nei mercati regionali tra i 2.300 e i 3.500 dollari al chilogrammo.

Nel momento in cui arriva in Europa, si ottiene un fatturato di 45.000 dollari, secondo un esperto occidentale che consiglia le forze afghane anti-narcotici e ha chiesto di non essere nominato, scrive Dawn.com.

L’esperto parla di un aumento di sequestri di sostanze chimiche necessarie per trasformare l’oppio in morfina, il primo passo prima che diventi eroina, e l’anidride acetica indica un’escalation in questa attività.

Nel 2016 sono state sequestrate sessantasei tonnellate di sostanze chimiche e 50 tonnellate solo nei primi sei mesi del 2017. All’inizio di luglio, ha detto l’esperto, 15 tonnellate sono state confiscate nell’ovest dell’Afghanistan vicino al confine con l’Iran, l’inizio della famosa rotta della droga verso l’Europa passando per la Turchia.

Aumentati anche i sequestri di morfina. Cinquantasette tonnellate sono state scoperte nella prima metà del 2017 rispetto alle 43 del 2016, ha aggiunto l’esperto, e si tratta solo del 10 per cento circa di quella che viene prodotta. “È facile realizzarla in un laboratorio rudimentale e quando l’operazione è finita viene abbandonato”, ha riferito la fonte all’ AFP.

Il ministero degli Interni dell’Afghanistan ha affermato che tra gennaio e giugno, 46 fabbriche di droga clandestine sono state chiuse da agenti anti-narcotici rispetto ai 16 nella prima metà dello scorso anno. La US Drug Enforcement Administration prevede che la repressione abbia privato i trafficanti di circa 300 milioni di dollari di reddito.

Un importante agente occidentale, che ha chiesto di non essere nominato, è convinto che i talebani dispongano di propri laboratori nella provincia meridionale di Helmand, dove si stima che sia coltivato l’80% dei papaveri afghani, e che definisce una “grande fabbrica di droga”.

“Helmand è tutto droga, papaveri e talebani. La maggior parte dei loro finanziamenti proviene dal papavero, dai laboratori di morfina e di eroina. Naturalmente hanno i loro laboratori”, ha detto a AFP.

L’United Nations Office on Drugs and Crime (UNODC) afferma che nel 2016 circa la metà dei ricavi della produzione di oppio è andata ai talebani. David Dadge, portavoce dell’UNODC, sostiene che ci sono “prove aneddotiche” che i comandanti talebani siano coinvolti nella fabbricazione di oppiacei, ma afferma che è prossimo a dimostrare che i talebani, come organizzazione, hanno un programma sistematico per gestire i laboratori.

Per il ministero dell’Interno afgano, però, non c’è dubbio. “I talebani hanno bisogno di più soldi per far funzionare la loro macchina da guerra e acquistare armi, per questo hanno preso il controllo dei laboratori di droga”, ha detto Sayed Mehdi Kazemi, portavoce del reparto antidroga.

Dal 2002, in Afghanistan, gli Stati Uniti hanno speso 8,6 miliardi di dollari nella guerra contro la droga, ma la maggior parte dell’eroina afgana continua a riversarsi nell’America del Nord. “Più del 90% dell’eroina consumata negli Stati Uniti è di origine messicana. Ma in Canada più del 90% dell’eroina consumata è di origine afgana”, ha sottolineato Brownfield.