Giochi: fattoria in vendita senza il maiale, offendeva ebrei e musulmani

Raffaele d'Ettorre*
Pubblicato il 19 Novembre 2010 - 15:42 OLTRE 6 MESI FA

Alla “Goosefeather Farm”, una fattoria giocattolo distribuita dal noto marchio Happyland, oggi manca uno degli inquilini più illustri. Il piccolo maialino rosa, infatti, è stato tolto in fretta e furia da tutte le confezioni.

Una madre si è accorta del fattaccio e, indispettita, ha scritto una mail alla ELC (Early Learning Center, una delle più grandi catene di giochi per bambini a livello internazionale), dove il giocattolo era stato acquistato, per chiedere spiegazioni. Il centro assistenza ha tagliato corto, rispondendo semplicemente che il roseo compagno di giochi era stato censurato per “motivi religiosi”.

A quanto pare, le comunità musulmane ed ebraiche sarebbero rimaste “turbate” dalla presenza del tenero porcellino, e avrebbero insistito con la ELC per mettere fuorilegge lo scomodo animaletto.  Entrambe le religioni infatti vietano di mangiare il maiale, considerato una bestia sporca e impura.

La madre ha risposto duramente, affermando che tutta l’operazione sarebbe una sorta di “politically correctness andata a male. Se qualcuno ha problemi con un giocattolo, non lo compri e basta”.

Molti altri genitori concordano con lei, e il centro assistenza della ELC adesso si trova sommerso di lettere di protesta, tutte finalizzate al reinserimento del “sacrilego” porcellino giocattolo all’interno del suo habitat naturale.

L’insistenza dei clienti, unita ad un pronto intervento del “Sun”, ha avuto successo: la ELC ha promesso che il signor piggy tornerà presto a casa.

* Scuola di Giornalismo Luiss