George Floyd morto, proteste e scontri alla Casa Bianca: i Trump allontanati

di Redazione Blitz
Pubblicato il 1 Giugno 2020 - 08:56 OLTRE 6 MESI FA
George Floyd proteste a Casa Bianca e scontri: Trump allontanati

George Floyd proteste a Casa Bianca e scontri: Trump allontanati (Foto ANSA()

WASHINGTON – Ancora scontri e tafferugli da Washington a Los Angeles, negli Stati Uniti, per le proteste contro la morte di George Floyd.

Anche nella capitale dopo gli incendi a Minneapolis e i saccheggi a Los Angeles è stato decretato il coprifuoco.

Le proteste nella notte tra domenica 31 maggio e lunedì 1° giugno per l’omicidio di George Floyd da parte di un agente di polizia a Minneapolis però non si fermano, anzi montano in tutto il Paese.

Le luci che generalmente illuminano l’esterno della Casa Bianca sono state spente durante la fase più calda della protesta.

Per un’ora il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la moglie Melania sono stati portati dal Secret Service nel bunker per proteggerli.

George Floyd, in migliaia davanti alla Casa Bianca

A meno di due ore dall’entrata in vigore del coprifuoco, migliaia di persone si sono radunate davanti alla Casa Bianca per protestare contro la morte di George Floyd.

L’edificio è blindato dal Secret service e dalla Guardia nazionale.

Casa Bianca blindata, famiglia del presidente Trump allontanata

Gli agenti del Secret Service hanno portato il presidente americano Donald Trump in un bunker sotterraneo della Casa Bianca per quasi un’ora venerdì sera, quando la protesta per la morte di George Floyd si è infiammata davanti alla presidenza.

Lo scrive il New York Times, citando una fonte a conoscenza diretta dell’episodio.

Non è chiaro se anche Melania e il figlio Barron siano stati condotti nel bunker con lui.

Casa bianca, lacrimogeni e spray urticante contro i manifestanti

Primi tafferugli davanti alla Casa Bianca, dove la polizia ha usato i lacrimogeni e gli spray urticanti per rispondere al lancio di oggetti da parte di alcuni manifestanti.

Le proteste non sono solo contro la morte di George Floyd ma anche contro il presidente Trump.

In piazza Lafayette i dimostranti hanno acceso un grande falo’.

Polizia tenta si sgomberare i manifestanti

A meno di 15 minuti dal coprifuoco, agenti in tenuta anti sommossa stanno cercando di sgomberare la folla dalla zona antistante la Casa Bianca.

La polizia ha avanzato lentamente anche con lanci di lacrimogeni e spray urticanti per transennare l’area.

Un piccolo edificio di piazza Lafayette, con all’interno delle toilette, è in fiamme.  

Trump: videoconferenza coi governatori

Il presidente americano Donald Trump terrà il 1° giugno una videoconferenza con i governatori Usa, i rappresentanti delle forze dell’ordine e i dirigenti della sicurezza nazionale.

L’obiettivo è il mantenimento della sicurezza delle comunità, sullo sfondo delle proteste per la morte di George Floyd.

Da New York a Washington, agenti di polizia con la protesta

Anche mentre crescono le tensioni tra le forze dell’ordine e manifestanti, alcuni dirigenti di polizia e agenti si sono uniti ai dimostranti in segno di solidarietà.

Alcuni si sono chinati su un ginocchio, un atto di protesta popolare nel mondo sportivo americano per denunciare le iniquità razziali.

Due agenti del Queens, a New York, sono rimasti in ginocchio mentre venivano letti i nomi di altri afroamericani uccisi dalla polizia, come Trayvon Martin e Philando Castile.

In Michigan lo sceriffo della contea di Genesee Chris Swanson ha marciato con i dimostranti, come pure il capo della polizia di Norfolk, in Virginia.

In ginocchio anche alcuni agenti al Lafayette park nella capitale, davanti alla Casa Bianca, a Miami e a Santa Cruz.

Tutti episodi circolati sui social e diventati virali. (Fonte: ANSA)