Guerra in Ucraina, la Russia cerca di portare rinforzi dalla Georgia. Zelensky: “Mosca ha perso 16mila soldati”

La giornata si apre in Ucraina con le sirene anti-aereo che risuonano in diverse città: dalla capitale Kiev nel centro del Paese, a Zaporizhia e Dnipro nel sud-est, fino a Kharkiv e Sumy nel nord-est. Questo dopo una notte con pressoché nessuna indicazione dal terreno, mentre il mondo si chiede quale possa essere la virata di Putin in quel cambio di strategia che fanno intravedere le dichiarazioni di ieri dello stato maggiore russo sul completamento della prima parte dell’operazione militare lanciata da Mosca in Ucraina ormai 31 giorni fa.

Russia cerca rinforzi in Georgia

La Russia starebbe infatti cercando di portare rinforzi in Ucraina attingendo alle sue truppe in Georgia, secondo il Pentagono. “Le forze armate russe ora si concentreranno sulla completa liberazione del Donbass”, afferma Mosca. E ai soldati sarebbe stato detto che la guerra finirà il 9 maggio. 

“La Russia continua ad assediare importanti città ucraine, tra cui Kharkiv, Chernihiv e Mariupol. Le forze russe si stanno dimostrando riluttanti a impegnarsi in operazioni di fanteria urbana su larga scala, preferendo affidarsi all’uso indiscriminato di bombardamenti aerei e di artiglieria per demoralizzare le forze in difesa”. Lo scrive in un tweet il ministero della Difesa britannico, citato dal Guardian, nel suo ultimo aggiornamento di intelligence. “È probabile che la Russia continui a usare la potenza di fuoco sulle aree urbane, cercando di limitare le sue già considerevoli perdite, al costo di ulteriori vittime civili”.

Fallito piano per uccidere Zelensky, coinvolto Wagner Group

Intanto secondo quanto reso noto da un alto consigliere del ministero della Difesa di Kiev, Markian Lubkivskyi, citato dalla Cnn, il noto contractor russo di paramilitari sostenuto dal Cremlino, il Wagner Group, ha partecipato ad un presunto piano per assassinare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il vice premier Denys Shmyhal. “Volevano assassinare la leadership ucraina, il nostro presidente e primo ministro – ha detto Lubkivskyi -. Questo era l’obiettivo e un paio di loro sono stati inviati in Ucraina senza alcun successo”. Il piano, ha aggiunto il funzionario, è stato confermato dall’intelligence ucraina e dalle forze speciali responsabili della protezione di Zelensky. Lubkivskyi ha anticipato che “tutti questi documenti e le prove necessarie saranno presentati alla Corte internazionale”, aggiungendo che per motivi operativi non sarà in grado di dare ulteriori informazioni al riguardo.

Per Zelensky la Russia ha perso 16mila soldati

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky torna a parlare alla nazione, con un nuovo video, in cui sostiene che la Russia ha finora perso oltre 16.000 militari in Ucraina. “Tra i caduti ci sono il comandante di una delle armate di occupazione e il secondo in comando della flotta del mar Nero”, dice. Per poi esortare a negoziati che siano “significativi” e ricordare che la sovranità dell’Ucraina deve essere garantita e l’integrità territoriale deve essere assicurata. Un appello ancora una volta accorato, al pari di quello che il presidente-attore potrebbe tornare a lanciare anche dai uno dei palcoscenici più scintillanti che ci sia: la notte degli Oscar. Secondo il New York Post, infatti, Zelensky potrebbe fare una apparizione video, live o registrata, domenica alla serata degli Oscar e precisa che si sta al momento discutendo proprio se la cerimonia debba rimanere apolitica o meno. Il network americano Abc, che trasmette lo show, sarebbe favorevole a dare spazio al leader ucraino.

Nuove sanzioni in arrivo

E se il leader ucraino non pone limiti al suo sforzo di sensibilizzazione su scala globale, la risposta dell’Occidente è una nuova ondata di sanzioni: il Wall Street Journal parla di una nuova tornata di misure dagli Usa che dovrebbe essere annunciata all’inizio della prossima settimana e che mette nel mirino le società russe che forniscono prodotti e servizi a militari e di intelligence. Tra le compagnie colpite dovrebbero esserci Serniya Enineering e Sertal, insieme ad alcune società collegate.

Londra intanto ha esteso le restrizioni a 65 fra individui ed entità, compresa la Kronshtadt, azienda che opera nel campo della Difesa e che è principale produttore del drone Orion usato da Mosca. Non un dettaglio da poco visto che, dalle segnalazioni dell’intelligence britannica risulta che la Russia sul campo starebbe facendo un uso sempre maggiore di droni senza pilota.

Le fosse comuni a Mariupol

Sul terreno poi, resta l’assedio di Mariupol, la ‘città-martire simbolo di questa guerra: adesso l’Onu fa sapere di aver ricevuto un numero “crescente” di informazioni che confermerebbero l’esistenza di fosse comuni nella città, e che ha anche ottenuto “informazioni satellitari” su una di queste fosse comuni. La sofferenza e la distruzione della guerra la descrivono poi in dettaglio due giornalisti di Associated Press: fra i pochissimi rimasti a documentare l’assedio, compreso il bombardamento del 9 marzo sull’ospedale pediatrico. 

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