Hammamet: pellegrinaggio sulla tomba di Craxi. E la figlia evoca i Mille di Garibaldi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 19 Gennaio 2020 - 20:37 OLTRE 6 MESI FA
Hammamet: pellegrinaggio sulla tomba di Bettino Craxi. E la figlia evoca i Mille di Garibaldi

Hammamet: pellegrinaggio sulla tomba di Craxi. E la figlia evoca i Mille di Garibaldi (foto Ansa)

ROMA – Pellegrinaggio sulla tomba di Bettino Craxi ad Hammamet: in mille si sono recati sulla lapide dell’ex leader dei socialisti. Un numero che ha permesso alla famiglia di evocare i Mille di Garibaldi. E ora la figlia Stefania (senatore di Forza Italia) chiede “un gesto del Quirinale”. Si è trattata di una tre giorni di Hammamet in cui il popolo socialista ha ricordato Craxi a 20 anni dalla morte. 

Probabilmente Stefania Craxi sarà ricevuto con la Fondazione Craxi, come già accaduto in passato. “Il dibattito sulla sua figura finalmente si è aperto”, esulta Claudio Martelli, ex numero 2 di Craxi. E dalla Lega Giancarlo Giorgetti dichiara: “Sarei andato a Hammamet, era un politico lungimirante”.

Nel cimitero della cittadina tunisina dove l’ex presidente del Consiglio trascorse gli ultimi 6 anni di vita, intorno alla tomba ombreggiata da fronde, centinaia di militanti e dirigenti del Psi di un tempo (con qualche giovane) rendono omaggio al segretario che si considerava in esilio, inseguito dai processi.

Occhi lucidi e molti che per l’età si muovono a fatica tra le lapidi. La vedova Anna Craxi, 84 anni, si appoggia a Stefania. “Sono molto commossa dalla fiducia degli amici e dei compagni, più grande di quanto mi aspettassi”, dice la moglie, che non ha quasi mai parlato dal 19 gennaio 2000. E’ rimasta a vivere qui. Sulla lapide bianca appoggiata sulla nuda terra mazzi di garofani rossi, il simbolo dei socialisti. Dietro la tomba, accanto alle bandiere italiana e tunisina, quelle del Psi e del Nuovo Psi, oltre al vessillo dei giovani socialisti, per una diaspora che molti si augurano di ricomporre. All’arrivo della famiglia, un cantante intona l’Ave Maria di Schubert.

Qualcuno sul libro delle dediche scrive ‘Craxi l’immortale’. Anziani si chiamano ‘compagno’ tra loro. Il nipote di Craxi, il figlio di Bobo, nel vialetto innalza orgoglioso un mazzo di garofani. “E’ il piccolo Bettino”, commenta qualcuno. Paola Sacchi, cronista che tante volte è stata ad Hammamet, assicura: “c’è più gente del giorno del funerale”. “Fu vittima di una persecuzione senza pari, come disse il presidente della Repubblica 10 anni fa”, lo ricorda il figlio Bobo, citando Giorgio Napolitano. “Il Pd e la Lega sono assenti? Possiamo fare a meno di entrambi, come molti italiani”, sferza il figlio di Bettino.

Della Lega – che nel ’93 era tutta con i pm di Milano e un tempo alzò il cappio anche contro Craxi – ad Hammamet si è visto solo Armando Siri. Ma è il numero due del partito Giancarlo Giorgetti a parlare in Italia: “Dopo 20 anni possiamo dire cosa ci fosse di buono, abbiamo il dovere morale e storico di farlo. Non c’è stato arricchimento personale”.

Del Pd alcuni parlamentari ma a titolo personale. Intanto il senatore dem e giornalista Tommaso Cerno esorta a “non fare l’ennesimo favore alla destra, che sulle spoglie di un democratico laico e progressista vuole avere la scusa per liberare dai processi i potenti che delinquono. Diamo a Craxi la tessera del Pd e difendiamo la libertà della magistratura”. (Fonte Ansa).