Ho Van Lang, morto il Tarzan dei tempi moderni. Il vietnamita ha vissuto 40 anni nella giungla con il padre

di Caterina Galloni
Pubblicato il 19 Settembre 2021 - 16:00 OLTRE 6 MESI FA
Ho Van Lang, morto il Tarzan dei tempi moderni. Il vietnamita ha vissuto 40 anni nella giungla con il padre

Ho Van Lang, morto il Tarzan dei tempi moderni. Il vietnamita ha vissuto 40 anni nella giungla con il padre (foto Ansa)

E’ morto a 52 anni Ho Van Lang il “Tarzan dei tempi moderni”. Il vietnamita, dopo aver vissuto 40 anni nella giungla da otto anni era tornato nel mondo civilizzato. Ho Van Lang, come riportato dal Sun, era definito il “Tarzan reale”.

La storia di Ho Van Lang

Nel 1972, all’età di due anni per fuggire dalla guerra del Vietnam il papà lo aveva portato a vivere insieme a lui nella giungla. Il 52enne è morto dopo una lunga battaglia contro un cancro al fegato. Viveva con suo padre, Ho Van Thanh, in un piccolo villaggio in Vietnam dopo essere tornati dalla giungla, nota come il distretto di Tra Bong.

Una storia che sembra uscita da un film di Hollywood,. Padre e figlio avevano costruito case sugli alberi, indossavano perizomi fatti di corteccia d’albero. Per 40 anni non hanno avuto contatti con nessun altro essere umano o con il mondo esterno. Thanh, un veterano dell’esercito, nel 1972 decise di fuggire dal piccolo villaggio nel 1972 con il figlio Lang di due anni dopo che una bomba americana aveva ucciso la moglie e altri due figli.

La dieta di Lang e Thanh consisteva in frutta, verdura, miele e una varietà di carni tra cui scimmie, ratti, serpenti, lucertole, rane, pipistrelli, uccelli e pesci. Sembra che Thanh avesse una “profonda fobia riguardo al ritorno”.

Il ritorno alla “vita moderna”

Prima di essere scoperto dagli abitanti del posto, nel 2013, non credeva che la guerra del Vietnam fosse finita. Gli amici temono che Lang non fosse riuscito ad adattarsi alla “vita moderna”. L’esploratore Alvaro Cerezo, suo amico, ha dichiarato: “Sono triste per la sua scomparsa ma è una liberazione perché so quanto ha sofferto negli ultimi mesi. “Era un bellissimo essere umano, dimenticarlo sarà impossibile. Ma non mi piaceva vederlo vivere nella civiltà. Ero sempre preoccupato che lui e il suo corpo non sarebbero stati in grado di gestire un cambiamento così drastico. Aveva trascorso tutta la sua vita nella giungla e poi si è trovato nel “mondo civilizzato” dove ha iniziato a mangiare cibi lavorati e talvolta anche a bere alcolici”.