MOSCA – Sono iniziati i primi bombardamenti russi in Siria, a Homs, dopo l’approvazione del Parlamento. L’intervento si inserisce nel piano di Vladimir Putin di contrastare il terrorismo jihadista, un piano nel quale ha coinvolto non solo il regime di Assad, o quel che ne resta dopo 5 anni di guerra, ma anche l’Iraq e l’Iran.
Un piano che ha anche il benestare degli Stati Uniti, dopo il lungo incontro Obama-Putin. La forma è stata rispettata in questo intervento: è stato Assad a chiedere il sostegno della Russia, vecchio alleato, e poco dopo è arrivato l’ok del Parlamento russo ai bombardamenti. Il parlamento russo ha specificato che la Russia interverrà solo con raid aerei, niente truppe di terra per ora.
Anche la Francia ha dato il via ai suoi primi raid. Dalle prime informazioni l’obiettivo sarebbe stato un centro di addestramento di jihadisti: 30 morti, il bilancio, di cui 12 bambini-soldato.