John William King, suprematista bianco giustiziato in Texas: trascinò un nero col furgone per 5 km

di Caterina Galloni
Pubblicato il 1 Maggio 2019 - 06:39 OLTRE 6 MESI FA
John William King, suprematista bianco giustiziato in Texas: trascinò un nero col furgone per 5 km

John William King, suprematista bianco giustiziato in Texas: trascinò un nero col furgone per 5 km

DALLAS – In Texas è stato giustiziato con un’iniezione letale John William King, 44 anni, suprematista bianco che 21 anni fa aveva commesso uno dei più orribili crimini di odio degli Stati Uniti uccidendo il 49enne afroamericano James Byrd Jr. King, insieme ad altri due complici, Brewer e Berry, avevano portato la vittima in una zona isolata: lo hanno picchiato, gli hanno imbrattato il viso di vernice e poi legato una catena alle caviglie sul retro di un camion e trascinato per circa 5 km lungo una strada isolata di Jasper, Texas, tra una foresta di pini. 

Il 7 giugno 1998, la polizia aveva trovato la maggior parte di ciò che rimaneva del corpo di Byrd davanti a una chiesa fuori Jasper, in Texas, a circa due ore di guida a nord-est di Houston, non lontano dal confine con la Louisiana. La chiesa ospitava un cimitero di afroamericani. Il resto del corpo di Byrd è stato ritrovato a circa un chilometro e mezzo, come riportato nella  documentazione del tribunale.

“La morte e lo smembramento di Byrd sono stati causati, secondo il patologo, perché gettato in un canale di scolo sul ciglio della strada”. Una scia di sangue aveva portato gli agenti in un campo in cui c’erano segni di colluttazione: avevano trovato un accendino su cui era inciso “KKK” e “Possum”, mozziconi di sigaretta, un bottone della camicia di Byrd, il suo berretto da baseball e una chiave inglese su cui era scritto “Berry”.

I conoscenti di Byrd alla polizia avevano riferito di averlo visto a una festa, il 5 giugno, se ne era andato alle due di notte e in seguito era stato notato nel retro di un furgone alla cui guida c’erano tre uomini bianchi.

L’8 giugno 1998, dopo aver fermato Berry per un’infrazione stradale, la polizia aveva trovato un set di attrezzi che corrispondeva alla chiave inglese, spruzzi di sangue sotto il furgone e una macchia di ruggine appartenente alla catena. Il sangue corrispondeva a quello di Byrd e le ruote del furgone di Berry combaciavano con le tracce trovate sulla scena del crimine. I mozziconi di sigarette contenevano il Dna di King e la polizia aveva scoperto che il suo soprannome era Possum. 

Un’altra prova schiacciante era una parete della cella di King su cui aveva inciso “stronzo spione traditore” riferendosi a Berry che aveva confessato e collaborato con la polizia. Sebbene il motivo dell’omicidio non sia mai stato delineato in modo specifico, nel processo a King il razzismo è stato il tema conduttore. I pm avevano presentato prove del fatto che King fosse un “esaltato” dei suprematisti bianchi dei Confederati d’America e disegnava regolarmente scene di linciaggio. King aveva tatuaggi ingiuriosi sul corpo: una svastica, la scritta “Orgoglio Ariano” e quello di un uomo di colore impiccato a un albero.

Byrd, secondo i pm, era stato preso di mira perché era di colore e l’avrebbero anche ripetutamente stuprato. Avevano lasciato il corpo davanti alla chiesa con l’intenzione di “seminare il terrore”. King, che non ha mai confessato l’omicidio, è stato giustiziato nel penitenziario di stato di Huntsville, in Texas. E’ il quarto detenuto giustiziato quest’anno negli Stati Uniti e il terzo in Texas, Stato americano dove sono state eseguite più condanne a morte.

Mentre i testimoni entravano nella camera della morte, King non ha mai guardato i parenti della vittima, ha sempre tenuto gli occhi chiusi. Il direttore Bill Lewis ha chiesto se volesse fare un’ultima dichiarazione e King ha risposto “No”. In pochi secondi, la dose letale di pentobarbital ha iniziato ad avere effetto e King è morto dopo 12 minuti.

La sorella di Byrd, Clara Taylor, che ha assistito al decesso di King, ha detto che “non ha mai mostrato rimorso, nemmeno oggi”. Quando i testimoni sono usciti dalla prigione, in strada c’erano una ventina di persone che hanno applaudito. (Fonte: CNN e CBS News)