La difesa aerea di Israele ha bloccato la pioggia di missili e droni, lezione per tutti

di Sergio Carli
Pubblicato il 14 Aprile 2024 - 19:14
La difesa aerea di Israele ha bloccato la pioggia di missili e droni, lezione per tutti

La difesa aerea di Israele ha bloccato la pioggia di missili e droni

Il sistema di difesa anti aereo di Israele, Arrow 3 e David’s Sling,  ha eliminato in cielo quasi tutti i 300 fra droni e missili lanciati dal territorio di Teheran e satelliti, Iraq, Siria e Yemen. Un centinaio è stato intercettato dai caccia americani partiti dalla portaerei Eisenhower che Biden aveva dirottato nel Mar Rosso. Il resto nella quasi totalità, è stato eliminato dagli israeliani. Solo pochi velivoli hanno toccao terra con danni minimi, tra cui una bambina di 7 anni ferita.

L’attacco ha messo alla prova il livello più alto del sistema di difesa aerea israeliano, il mondo è a bocca aperta. Per chi ha ancora nella memoria le macerie che dominavano l’Italia del Nord, un intero paese come Recco distrutto per colpire un ponte mai centrato o tiene presenti i 40 mila tedeschi morti nel bombardamento di Dresda (13-15 febbraio 1945) o i 33 mila palestinesi morti negli ultimi sei mesi a Gaza, c’è del miracoloso.

LA DIFESA DI ISRAELE LASCIA IL MONDO A BOCCA APERTA

Così, mentre in Israele riflettono sulla risposta da dare dopo l’attacco persiano, (domenica, il membro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz ha rdetto: “Chiederemo un prezzo all’Iran, nel modo e nel momento giusto per noi”, c’è chi comincia a riflettere sui risultati raggiunti da Israele nella notte fra sabato e domenica. E forse anche gli Sati maggiori dei Paesi europei, Italia in testa, dovrebbero farci un pensiero.

Scrive Loveday Morris per il Washington Post da Berlino: “L’attacco notturno ha dimostrato le capacità delle difese aeree israeliane. Ciò include i sistemi Arrow 2 e 3, progettati per intercettare i missili che volano al di fuori dell’atmosfera terrestre e il livello più alto della rete di difesa aerea multistrato di Israele.

Completato nel 2017, l’Arrow 3 è stato testato per la prima volta in combattimento l’anno scorso, intercettando un missile lanciato dagli Houthi sostenuti dall’Iran nello Yemen verso la città israeliana di Eilat. Finanziato e sviluppato congiuntamente con gli Stati Uniti, non utilizza esplosivi come il precedente Arrow 2, ma fa affidamento esclusivamente sul danno causato dall’intercettazione stessa.

LA FIONDA DI DAVIDE 3 MILA ANNI DOPO

È stato schierato anche il David’s Sling, con riferimento biblico alla fionda di  Davide, lo strato intermedio della rete di difesa aerea israeliana. Sviluppato anch’esso in stretta collaborazione con gli Stati Uniti, David’s Sling è progettato per intercettare missili balistici e da crociera, nonché razzi a medio e lungo raggio. L’esercito israeliano ha affermato che dozzine di aerei dell’aeronautica israeliana sono stati utilizzati per intercettare droni e missili da crociera iraniani durante l’attacco.

Non è chiaro se i livelli inferiori del sistema di difesa aerea israeliano, l’Iron Dome e lo Spyder, siano stati schierati. Progettati per intercettare missili a corto raggio, sarebbero stati meno rilevanti nell’attacco dell’Iran.