Maria Sandra Mariani, ostaggio italiano (e dimenticato) nelle mani di Al Qaeda

Pubblicato il 4 Maggio 2011 - 09:11 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Nessuno ricorda più la sua storia, eppure c’è una donna italiana in mano ad Al Qaeda da circa due mesi. Maria Sandra Mariani è stata rapita nel febbraio scorso mentre visitava l’Algeria. Da allora solo un paio di messaggi audio, in pieno stile Al Qaeda. Uno più recente, in cui la donna chiede a Berlusconi di ascoltare le richieste dei suoi rapitori.

“Noi siamo Aqim, Al Qaeda nel Maghreb islamico, brigata Tarq Ibn Riyadh – dice una voce maschile, prima che si senta quella della Mariani -. Parlo a nome di Abdul Hamid Abu Zayd. Questa donna chiede di trasmettere questo messaggio, cosicché il presidente del suo Paese lo ascolti…”.

Cosa vogliono i terroristi, che molto probabilmente si trovano con l’ostaggio in Mali? Non è chiaro, e si accavallano le supposizioni. Oggi il ministero degli Esteri convocherà il figlio e la sorella di Maria Sandra. Intanto il padre spiega al telefono al Corriere della Sera: “Del video non sappiamo nulla, non l’abbiamo visto. Qualcuno m’ha detto che vogliono il ritiro delle truppe francesi dall’Afghanistan. Qualcun altro, che non è da prendere sul serio. È una situazione piena di dubbi. Che c’entrano i francesi, dico io? I soldati in Afghanistan, li si ha pure noi italiani! Mah, speriamo bene…”.

La speranza è che tutto finisca in fretta: più di due mesi di buio, un ostaggio passato sotto silenzio. Dal poco clamore, improvvisamente un messaggio, diffuso il giorno in cui Osama Bin Laden è stato ucciso. Solo un caso? “Temo che i rischi per gli ostaggi adesso aumentino – avverte Geoff Porter, esperto inglese di terrorismo nordafricano -. Il loro destino sta virando”.