ABUJA – E’ stato liberato nella notte don Maurizio Pallù, il sacerdote rapito venerdì scorso nel sud della Nigeria. Lo scrive Salvatore Cernuzio su La Stampa.
La liberazione del missionario del Cammino neocatecumenale è avvenuta poco prima di mezzanotte di martedì 17 ottobre, dopo una delicata trattativa seguita dalla Farnesina.
“Don Maurizio sta bene – hanno riferito a La Stampa fonti vicine al sacerdote – aveva una buona voce anche se era chiaramente provato, non tanto per il trattamento ricevuto ma per la tensione vissuta in questi giorni”.
A rapire don Maurizio non sarebbero stati gruppi estremisti islamici, ma criminali comuni locali, che avevano derubato e sequestrato il sacerdote mentre, in auto, si dirigeva da Calabar a Benin City per un incontro di catechesi. Tra i sequestrati anche altre persone nigeriane.
Racconta la Stampa:
Don Maurizio nella telefonata di ieri ha raccontato che all’interno del gruppo c’erano diverse divergenze su quale dovesse essere la sorte delle vittime. In particolare uno dei rapitori, che si vantava di aver già ucciso quattro persone, li minacciava continuamente di morte. Il capo, invece, con il quale Pallù racconta di aver «stabilito un buon rapporto», ha deciso invece per la loro liberazione. Probabilmente è stato pagato un riscatto, ma per ora di questo non ci sono conferme ufficiali. Negli ultimi giorni le fasi della trattativa, seguita con grande accuratezza dalla Unità di crisi della Farnesina, si erano rese più delicate. La risonanza del rapimento sui diversi media rischiava di alzare la posta in gioco e si temeva qualche imboscata da parte dei rapitori, considerando anche che nella stessa zona del paese africano non è il primo caso di rapimento di un sacerdote (lo stesso don Maurizio Pallù aveva subito un attacco a febbraio 2016) e che non sempre tali sequestri terminano con un lieto fine. Ieri sera, invece, poco prima di mezzanotte la notizia del rilascio.