PECHINO – La guerra ai cani oltre i 35 cm. Razze proibite e repressione feroce. Merita un Golden Retriever di 6 anni, giocherellone e arruffato e la cui unica debolezza è un succulento piatto di carote bollite, di essere braccato da squadracce di accalappiacani casa per casa, giardino per giardino, in quanto “pericoloso e feroce” e per questo da eliminare? Succede a Pechino, dove le autorità hanno intensificato la guerra unilaterale dichiarata a tutti i cani alti più di 35 centimetri. E le guardie addette eccedono in zelo contro proprietari e quadrupedi a cui rubano il fiuto da segugi per sorprendere labrador, collie, dalmata…
L’articolo del New York Times del 22 giugno è un colpo al cuore per gli amanti dei cani. Nulla, però, in confronto al patema d’animo quotidiano di padroni atterriti che si svegliano nel cuore della notte per consentire una rapida passeggiatina liberatoria: altri non si fidano, hanno recluso il cane in casa. Basta una licenza dimenticata a casa perché le forze di repressione canina sequestrino senza indugi l’animale (c’è un video in proposito subito divenuto virale, protagonista sfortunato un piccolo cagnolino bianco). Solo chi ha i mezzi fugge fuori dalla cinta cittadina che proibisce i cani.Racconti dell’orrore sempre più frequenti denunciano accalappiamenti pulp con vittime trucidate sul posto e ammassate sanguinanti sul retro di camioncini per l’immondizia.
La repressione esige l’occultamento delle notizie, le autorità temono il contraccolpo: la censura ha iniziato a cancellare i messaggi di critica online. Una donna è stata fermata per aver denunciato la confisca del suo golden retrivier avvenuta a calci sul muso: è stata rilasciata solo dopo aver dichiarato “spontaneamente” di aver inventato l’episodio. In rete, la dichiarazione è stata considerata una prova a carico della polizia.
Perché tanta violenza e crudeltà? Avvocati de diritti animali cercano soluzioni e buchi nell’editto. Se uno di fuori Pechino porta in città il cane dal veterinario come deve, che succede? perché confisca e multa se intanto il fisco si è preso i 120 dollari della licenza? I poveri cani, occorre ricordarlo, una volta sequestrati è difficilissimo riaverli indietro: molto più spesso finiscono nelle grinfie dei produttori di carne di cane.
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