Le promette un lato b da urlo ma l’iniezione di silicone la uccide

 Le promette un lato b da urlo ma l'iniezione di silicone la uccide
A sinistra la vittima Tamara Blaine. A destra l’estetista Tamira Mobley

NEW YORK – Le aveva promesso un lato b da urlo ma quell’iniezione di silicone, somministrata alla meno peggio in una stanza d’albergo a Manhattan, le è stata fatale. L’estetista, senza licenza, Tamira Mobley, di 28 anni, andrà ora a processo perché accusata della morte di una sua cliente, Tamara Blaine, di 22 anni.

La vittima, una mamma single del Queens, fu trovata appena cosciente su un letto dell’hotel Liberty Inn di Manhattan, dopo un incontro clandestino con la sedicente estetista. Quando i paramedici la trasportarono d’urgenza al Roosevelt Hospital era già troppo tardi: poco dopo fu dichiarato il decesso. La sua morte non è stata considerata omicidio fino ad ottobre quando i risultati dell’autopsia rivelarono che ad ucciderla era stato proprio il trattamento estetico illegale al quale si era sottoposta: dai segni di puntura delle natiche della donna il medico legale ha inferito che il silicone iniettato nelle vene l’ha uccisa asfissiandola e facendole perdere coscienza molto rapidamente.

Dai registri dell’albergo risulta che la donna aveva prenotato la stanza per due ore. Da ulteriori indagini poi la polizia è risalita ad uno scambio di email tra la vittima e l’estetista proprio a proposito della procedura per rassodare i glutei. Le due avevano preso appuntamenti cadenzati a giugno 2012, settembre 2012 e febbraio 2013. Dalle indagini risulta che la donna attirava clienti sul web promettendo sederi bellissimi e sodi: aveva diversi indirizzi di posta elettronica e almeno tre siti web registrati a suo nome.

Quando la polizia l’ha arrestata nella sua casa in New Jersey, la donna ha ammesso di conoscere la vittima ma ha negato di averle praticato qualsiasi iniezione.

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