Afghanistan, protesta contro il rogo del Corano: un morto davanti alla base Nato

Pubblicato il 10 Settembre 2010 - 11:39 OLTRE 6 MESI FA

Un manifestante è rimasto ucciso, da colpi di arma da fuoco, durante una protesta contro le minacce di bruciare il Corano, nei pressi di una base Nato nel nord dell’Afghanistan. Lo riferisce un portavoce locale.

Una folla, di circa 10.000 persone secondo un portavoce del governatore della provincia di Badakhshan, si era riversata in strada a Faizabad, nel nord-est del Paese, dopo la preghiera di fine ramadan. Alcuni tra questi si erano diretti verso una base della Nato gestita dai tedeschi, contro la quale avevano cominciato a lanciare sassi e uno dei manifestati e’ rimasto ucciso quando dall’interno della base militari hanno aperto il fuoco. Lo ha riferito lo stesso portavoce, Amin Sohail.

Ora il pastore Terry Jones ha ufficialmente annunciato che rinuncerà al rogo, ma la sua iniziativa (bruciare il Corano per protesta contro la costruzione di una moschea a Ground Zero) è diventata ormai un caso internazionale, con interventi dei presidenti Obama e Karzai e un allarme dell’Interpol che riguarda praticamente tutto l’Occidente.

Negli ultimi giorni Jones aveva tenuto il mondo col fiato sospeso. Ieri aveva annunciato la possibilità di rinunciare al rogo dopo aver ottenuto assicurazione da un imam di Orlando che agiva da intermediario, Mohammed Musri, che il promotore del progetto di moschea a due isolati da Ground Zero, Faisal Abdul Rauf, era pronto a un accordo per realizzare il tempio altrove e che si sarebbe incontrato con lo stesso Jones sabato prossimo a New York per discutere della cosa.