Roman Polanski: il racconto della sua vittima tredicenne violentata e sodomizzata sotto l’effetto dell’alcol

Pubblicato il 29 Settembre 2009 - 12:41 OLTRE 6 MESI FA

roman polanskyDroghe, champagne, bagni caldi con idromassaggio e una serata di sesso depravato. Niente di anormale per il regista enfant terrible di Hollywood, Roman Polanski, a quel tempo quarantatreenne. A parte il fatto che la sua compagna quella sera era una ragazzina di 13 anni: Samantha Geimer, un’aspirante modella che, dopo aver fotografato a seno nudo, Polanski violentò e sodomizzò a suo piacere.

Era il 1977, e il quotidiano britannico Daily Mirror la raggiunse alle Hawaii, dove viveva, per intervistarla. ”Polanski è uomo un arrogante, presuntuoso e raccapricciante. Mi ha violentata prendendosi la mia innocenza, senza pensare che forse qualcuna non voleva fare sesso con lui”. Il regista si è approfittato di Samantha otto anni dopo il brutale omicidio della moglie Sharon nel 1969 ad opera di Charles Manson e della sua ”famiglia”.

L’incubo di Samantha è cominciato dopo che Polanski incontrò la ragazza e la madre in un ritorante di Los Angeles. Entrambe furono elettrizzate dall’interesse ”professionale” che il regista mostrò perla giovane. A febbraio del 1977 Polanski si recò a visitarle nella loro casa californiana e propose a Samantha di fare una passeggiata per fotografarla.

Polanski le propose poi di cambiarsi d’abito e continuò a scattare foto anche quando la ragazza rimase a seno nudo. ”Il tutto mi sembrava molto professionale e così feci quello che mi chiedeva”, ha raccontato Samantha. Due settimane dopo il regista tornò e le propose di andare nella casa di Jack Nicholson, che era fuori città. La giovane fu impressionata dall’opulenza della casa dell’attore, e quando disse di avere sete Polanski prese una bottiglia di champagne e la stappò vicino alla piscina dove si erano recati.

Mentre il regista scattava fotografie riempiva costantemente il bicchiere di Samantha, e la giovane in poco tempo cominciò a sentire gli effetti dell’alcol. Quando Polanski le chiese di spogliarsi nuda e di entrare nella vasca di idromassaggio lei ubbidì. Il regista si spogliò a sua volta e si unì a Samantha nella vasca. Quando Polanski comincìò ad accarezzarla la ragazza si rese conto di essersi messa in una situazione pericolosa. ”Ero spaventata, dissi che avevo un attacco d’asma e che volevo uscire dalla vasca”.

Una volta fuori Polanskì cercò di confortarla e le disse di prendere mezza pillola di Quaalude – un potente sedativo – per calmare l’asma e la invitò in camera da letto per rilassarsi. ”Ci sedemmo su un divano e lì è cominciato tutto”, ha raccontato Samantha. ”Ha cominciato a baciarmi, cercai di respingerlo ma ero indebolita dallo champagne, e poi era un personaggio famoso ed ero intimidita. Avevo paura, paralizzata, e cominciai a pensare di lasciarlo fare, farla finita e tornare a casa”.

Polanski violentò Samantha, la sodomizzò e fece sesso orale. Prima di riaccompagnarla a casa le disse: ”Non dire nulla a tua madre o al tuo fidanzato. Questo è il nostro piccolo segreto”. Tornata a casa la ragazza si chiuse nella sua stanza mentre Polanski conversava amabilmente con la madre. Solo parecchio tempo dopo la donna conobbe la verità, quando ascoltò una telefonata della figlia che raccontava l’accaduto al suo fidanzato.