Safari ‘umani’ tra le tribù aborigene: India punisce con 7 anni di carcere

Pubblicato il 1 Giugno 2012 - 08:55 OLTRE 6 MESI FA

NEW DELHI – L’India ha deciso di proteggere una rara tribu’ delle isole Andamane e di punire con un massimo di sette anni di carcere i turisti che avvicinano gli indigeni per i cosiddetti ”safari umani”. Lo riferisce l’agenzia Pti.

Il draconiano provvedimento, emanato dalla Presidente della Repubblica in virtu’ dei suoi poteri costituzionali riguardanti i territori dell’Unione indiana, prevede una zona ”cuscinetto” di cinque chilometri intorno alla riserva dei Jarawa.

La comunita’ indigena, composta soltanto da circa 350 individui, era salita alla ribalta della cronaca a gennaio in seguito a un video che mostrava alcune donne tribali seminude danzare davanti ai turisti in cambio di soldi e cibo. In seguito allo scandalo il governo aveva deciso di inasprire i controlli per assicurare la tutela delle tribu’ dell’arcipelago.

La nuova legge, chiamata Andaman and Nicobar Islands (Protection of Aboriginal tribes) Amendment Regulation 2012, vieta attivita’ turistiche e commerciali nella zona cuscinetto ”per proteggere gli aborigeni da influenze indesiderabili dall’esterno” e fossa una pena dai tre ai sette anni di carcere piu’ una multa per chi viola il regolamento.

L’associazione Survival International, che si protegge i diritti degli indigeni, aveva denunciato da tempo i ”safari umani” organizzato con la compiacenza dei tour operator grazie a una strada che attraverso la riserva dei Jarawa che continua a essere aperta nonostante una sentenza della Corte Suprema.