ROMA – Hanno ucciso suo marito poi l’hanno rapita e portata in uno dei tanti campi militari dell’Isis in Iraq. E qui, Hamshe, 19enne all’epoca incinta, la prima schiava yazida a rivelare la sua identità, racconta che i miliziani dell’Isis organizzavano le trasfusioni di sangue dagli schiavi per mantenere in vita i combattenti feriti. Costretta a donare il sangue Hamshe è stata anche costretta a sposare un miliziano islamico. “Mi chiuse in una stanza – racconta la ragazza – e mi disse che lo dovevo sposare o non mi avrebbe più dato acqua e cibo”. “Sono riuscita a scappare di notte”, racconta ancora la ragazza, “sono uscita con mio figlio in braccio e ho visto le guardie che dormivano”. “Ho attraversato l’Iraq”, racconta Hashe, “ma alla fine son riuscita a tornare dalla mia famiglia”.
Marito le porta la colazione a letto, lei lo uccide: “Credevo fosse un ladro”
NEW YORK – Il marito la sveglia portandole la colazione a letto ma lei, credendo fosse un ladro,…