Siria, l’Odissea dei profughi in rivolta. Damasco: “Tornate a casa”

Pubblicato il 16 Giugno 2011 - 13:20 OLTRE 6 MESI FA

DAMASCO – Hanno cominciato a ribellarsi i profughi siriani, chiedono azioni urgenti contro il governo di Damasco e la repressione di Bashar al Assad. La loro è un’Odissea fatta di rivolta, repressione e fuga.

Solo in Turchia sono 9000 e suddivisi in tre tendopoli: sono vecchi, bambini e donne, come sottolineato in un incontro stampa svoltosi a Yayladagi, nei pressi del confine siriano, dove sorge una tendopoli.

Le autorità turche, che sperano in un blocco del flusso, stanno comunque allestendo altre due tendopoli oltre a quella di Yayladagi (oltre 3.200 profughi) e i due campi di Altinozu (5.142 persone). In ospedale si trovano 73 ”tra malati e feriti”.

Il governo siriano invece continua a chiedere ai residenti di Jisr ash Shughur, la cittadina nel nord-ovest al confine con la Turchia e teatro della massiccia offensiva militare di Damasco contro presunte ”organizzazioni armate”, a tornare alle loro case ”ora che la situazione è tornata alla normalità”.

Citato dall’agenzia ufficiale Sana, un comunicato del consiglio dei ministri siriani ha riferito che ”i cittadini costretti a lasciare le loro case perché terrorizzati dalle organizzazioni terroristiche possono tornare a Jisr ash Shughur e nei villaggi circostanti dopo il ripristino della sicurezza seguita all’ingresso dell’esercito”.