Usa. America Oggi, unico quotidiano in lingua italiana a rischio chiusura

Pubblicato il 21 Aprile 2015 - 12:22 OLTRE 6 MESI FA
America Oggi

America Oggi

USA, NEW YORK – America Oggi, unico quotidiano in lingua italiana pubblicato negli Usa, e’ a rischio. A lanciare l’allarme i dipendenti del giornale simbolo della comunita’ italiana negli Stati Uniti, nato nel 1988 dalle ceneri della storica pubblicazione “Il Progresso italo-americano”, fondata a New York nel 1880.

Sul banco degli imputati una proprieta’ – il gruppo editoriale Oggi con sede a Norwood, in New Jersey – che i giornalisti di America Oggi accusano per aver “azzerato totalmente la redazione” e per essere “in condizioni economiche disastrose a causa di investimenti azzardati che sono proseguiti per anni ed hanno portato al collasso”.

Tanto che parte dei giornalisti ha lavorato senza percepire stipendio dal settembre 2014, con l’azienda che ha cominciato a pagare una parte degli arretrati solo da pochi giorni, una volta arrivata dall’Italia l’ultima tranche di fondi del governo, in base alla legge sull’editoria. Fondi – affermano in redazione – relativi al 2013 e pari a circa 800 mila euro.

Pronta la replica del presidente del gruppo e direttore del giornale, Andrea Mantineo, che respinge al mittente le critiche, sottolineando come la crisi del quotidiano sia dovuta soprattutto a un calo delle entrate pubblicitarie, scese di oltre il 50% dal 2008, e dal taglio ai contributi del governo italiano, che non coprono piu’ i costi per l’assistenza sanitaria ai giornalisti, ammontanti a oltre 400 mila dollari.

“I giornalisti dipendenti – spiega uno dei redattori, Riccardo Chioni – erano 6. Di questi, 3 sono stati in disoccupazione dallo scorso settembre. Ora 2 di loro sono stati ripresi per lavorare una volta alla settimana, mentre uno e’ stato licenziato. Gli altri 3 sono stati messi a loro volta in disoccupazione da domenica 19 aprile. Lo stesso trattamento e’ stato riservato alla parte amministrativa del giornale”.

“Purtroppo – aggiunge – la legislazione in materia di lavoro negli Usa non difende il dipendente. Ma America Oggi e’ in parte sovvenzionato con i contributi della presidenza del Consiglio in Italia e dovrebbe almeno rispondere moralmente ai contribuenti italiani sulla gestione di quanto riceve e il trattamento riservato ai dipendenti che oggi si ritrovano senza lavoro o senza la garanzia di essere reintegrati dopo i i sei mesi di cassa integrazione”.

Nella comunita’ italiana c’e’ grande agitazione per la situazione di crisi in cui si trova un quotidiano che da 28 anni rappresenta un punto di riferimento per tutti i connazionali che tramite America Oggi mantengono un contatto, un legame con il Paese d’origine. Diffuso in otto stati lungo la costa orientale degli Stati Uniti, l’area di maggior concentrazione di italo-americani, da Boston a Philadelphia. Con l’area di maggior diffusione che resta la grande zona metropolitana di New York, dove viene distribuito in migliaia di edicole.

La crisi, pero’, e’ evidente anche nei numeri relativi alla redazione e alla tiratura. Per quel che riguarda la prima basti pensare che nel 1996 i dipendenti erano 40, di cui 18 giornalisti. E se negli anni ’90 e 2000 si arrivo’ a picchi di 30 mila copie vendute ogni giorno (anche 40 mila la domenica), ora – dicono i giornalisti – non si arriva alle 10 mila copie.