Usa, la professoressa della strage in Alabama forse aveva già ucciso il fratello

Amy Bishop

La professoressa di biologia Amy Bishop, accusata di avere ucciso in febbraio tre colleghi della Università dell’Alabama, sarà incriminata anche per la morte del fratello avvenuta nel 1986 a Boston.

All’epoca la madre della Bishop aveva detto alla polizia che Amy, allora ventunenne, aveva ucciso il fratello diciottenne per disgrazia mentre stava cercando di scaricare la pistola del padre. Ma ingrandimenti delle foto scattate all’epoca nella stanza della ragazza hanno mostrato un articolo di giornale che descriveva la vicenda di una persona che aveva ucciso un familiare con la pistola ed era poi scappata rubando una vettura da un negozio di auto.

Il rapporto della polizia sulla morte del fratello di Amy ha rivelato che la ragazza aveva cercato subito dopo – imitando la storia letta sul giornale – di rubare a sua volta una vettura da un concessionario, minacciandolo con la pistola. Quasi 15 anni dopo la polizia di Boston è giunta alla conclusione che la morte del fratello di Amy Bishop non era stata accidentale.

Ma il processo nel Massachussetts si terrà solo dopo quello in Alabama. Nel caso di una condanna pesante in Alabama, come il carcere a vita o la pena capitale, il processo a Boston potrebbe rivelarsi inutile.

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