Vaticano, un cardinale infedele? Il Papa potrebbe cacciarlo da Roma

Pubblicato il 29 Maggio 2012 - 09:38 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Se verrà fuori un cardinale infedele verrà trasferito. Via da Roma, non subito, nel pieno della bufera, ma tra qualche mese. “In modo che chi avrà occhi per vedere capirà”, racconta un alto prelato anonimo al Corriere della Sera. Lunedì padre Federico Lombardi ha smentito che ci siano un cardinale e una donna indagati, come invece si leggeva su alcuni quotidiani del mattino. Difficile, impensabile, che un cardinale possa finire ufficialmente indagato o sotto processo nel Tribunale penale del Vaticano.

Il Corriere scrive che nei giorni scorsi una donna avrebbe telefonato a un’agenzia di stampa cercando di accreditarsi come uno dei “corvi” con in mano alcuni documenti contro il segretario di Stato, Bertone. Qualunque piega prenderà l’indagine le fonti ascoltate dal Corriere dicono che non si farà differenza tra laici e cardinali: “Stia tranquillo che nel caso non pagheranno solo i laici – dice una di queste fonti -. Se c’è di mezzo qualcuno si agirà, nel caso anche molto in alto: non nel pieno della bufera, non è nel nostro stile. Ma dopo qualche mese, magari un anno, chi avrà occhi per vedere capirà”.

Intanto l’indagine, in mano alla commissione cardinalizia, va avanti. Hacker e intercettazioni, controlli sulle email. Gli 007 della Santa Sede cacciano i “corvi” con strumenti all’avanguardia. Nei sotterranei del palazzo apostolico ci sono infatti sale hi tech e centri d’ascolto. La gendarmeria vaticana, ovvero la polizia, è guidata da Domenico Giani, ex membro del Sisde (i servizi segreti italiani interni). Nel 2006 Giani ha avviato una riforma che ha portato in Vaticano un’intelligence all’avanguardia. Il controllo sulla posta elettronica, sui siti ostili, le intercettazioni ambientali e telefoniche, sono invece affidate a un giovane hacker di 35 anni, come scrive Repubblica.