730 precompilato, 3 milioni rinunceranno a detrazioni. Paura dei controlli

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Aprile 2015 - 10:35 OLTRE 6 MESI FA
Tfr precompilato, 3 milioni rinunceranno a detrazioni. Paura dei controlli

Tfr precompilato, 3 milioni rinunceranno a detrazioni. Paura dei controlli

ROMA – Un contribuente su due tra quelli che hanno diritto alle detrazioni sanitarie rinuncerà ad aggiustare il modello 730 precompilato. E rinuncerà ad uno sconto, perché non compilerà i campi “detrazioni”. E lo farà per evitare i controlli del fisco. A dirlo sono i commercialisti, da sempre scettici sull’iniziativa del governo che, da quest’anno, ha deciso di rendere disponibili online i 730 già precompilati.

Per quest’anno, però, visti i tempi ristretti, i Tfr in questione arrivano “bianchi” nelle voci relative alle detrazioni. Toccherà quindi agli italiani che ne hanno diritto compilarli in quelle sezioni mettendo in detrazione spese mediche e altri oneri deducibili. Un lavoro che spetterebbe a circa 6 milioni di italiani. Secondo i commercialisti, però, una platea tra i due milioni e mezzo e i tre milioni di aventi diritto rinuncerà alla compilazione, lasciando nelle casse dello Stato circa 1,5 miliardi di euro.

Il motivo principale è fiscale: tutti i 730 che verranno rimandati allo Stato senza aggiustamenti verranno accettati senza controlli. Per quelli compilati, invece, il controllo sarà possibile. E così un italiano su due, o perché ha qualcosa da nascondere o semplicemente per “evitare rogne” rinuncerà a mettere in detrazione le spese mediche. Come spiega Corinna De Cesare sul Corriere della Sera, a rinunciare saranno soprattutto quelli per cui le spese in detrazione sono minime. Quando “il gioco non vale la candela”. Spiega De Cesare:

Da qui l’ipotesi dei commercialisti, che si basa anche su un altro dato: «Molti di questi oneri detraibili sono di importo minimale e danno diritto a un risparmio che in alcuni casi non giustifica il sostenimento del costo di Caf e professionisti per la presentazione del 730». Nel 2014, infatti, secondo la Cgia di Mestre, lo sconto fiscale mediamente percepito da ciascun contribuente per le spese sanitarie è stato di 143 euro. In realtà 191 euro secondo i commercialisti, per i quali un ulteriore fattore di scoraggiamento sarà il costo della prestazione degli stessi professionisti, a rischio aumenti. Dati non corretti su un 730 precompilato li espone a multe salate, con il pagamento di una somma pari all’imposta, alla sanzione e agli interessi che sarebbero stati richiesti al contribuente.