Spread alle stelle, Borsa in rosso. Berlusconi parlerà mercoledì: e se fosse nero?

Pubblicato il 2 Agosto 2011 - 12:16 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – A questo punto i mercati attendono al varco il premier italiano: Silvio Berlusconi, vinte resistenze e cautele, parlerà alla Camera mercoledì 3 agosto, cercando di anticipare di un giorno la lotta alla speculazione che si è accanita sui titoli italiani. “Il mercato finanziario è una brutta belva” ammette il portavoce Paolo Bonaiuti, e si vede quanto gli costa la parte di Cassandra. La tregua alla tempesta finanziaria globale con l’annuncio del compromesso sul debito Usa è già finita. Lo spread BTP/Bund aggiorna i nuovi record e vola al nuovo record di 385 punti base. Volano anche i rendimenti a dieci anni, che superano la soglia del 6%, attestandosi al 6,232%. Piazza Affari continua a viaggiare in territorio negativo perdendo l’1% circa, dopo aver testato nella giornata di lunedì i minimi dal luglio del 2007, con un tonfo del 3,87%. Ora l’indice riduce i cali in un contesto che rimane però estremamente delicato, a causa dei crolli dei titoli di stato italiani. Soffrono i titoli bancari: momento delicato per BancaIntesa, un po’ meno peggio Unicredit. Un pesante ribasso ha registrato anche l’euro che prosegue la sua discesa attestandosi al di sotto di quota $1,42, a quota $1,4170.

Sul fronte politico interno le cose non vanno meglio. Il ministro dell’Economia appare sempre più isolato: si rincorrono voci di una sua imminente sostituzione, il nome più gettonato è quello del ministro del Welfare Sacconi. Berlusconi s’è deciso a parlare al paese, alla comunità internazionale, ai mercati voraci. Secondo Ugo Magri della Stampa, Alfano e gli emergenti del Pdl stanno spingendo il Cavaliere al tutto per tutto. L’azzardo è considerevole, ammonisce prudente Gianni Letta. Un venerdì nero in Borsa dopo il discorso del premier potrebbe risultare fatale. La pensano così anche Tremonti e Bossi, increduli davanti al repentino cambio di strategia. Sarebbe la certificazione che i mercati non si fidano di Silvio Berlusconi, la debacle avrebbe una paternità con nome e cognome.

La situazione rischia di uscire fuori controllo. Non sono solo i mercati che scommettono contro l’Italia. Dati per persi Grecia e Portogallo, molti analisti finanziari, professori di economia, esperti di finanza presagiscono scenari catastrofici per l’Italia. Allen Sinai, ascoltato consigliere di Ben Bernanke (a capo della Federal Reserve) teme che presto avremo bisogno degli aiuti del Fondo Monetario Internazionale, prevede che Atene e Lisbona usciranno dall’euro entro un anno e non sa se Madrid e Roma seguiranno. Lars Feld, uno dei 5 saggi di Angela Merkel, è sicuro che il piano di salvataggio di Atene fallirà. E d’altra parte come fanno paesi indebitati come l’Italia a prestare soldi all’indebitatissima Grecia?

Inoltre, a fronte di un sistema di imprese medie e piccole che tira ed esporta a livelli tedeschi, la Borsa di Milano ha oggi una capitalizzazione complessiva inferiore a quella di appena due società americane messe insieme, Apple ed Exxon. Quanto ai titoli di Stato siamo a un passo dalla capitolazione. “Non è escluso che lo spread verso il Bund torni ad essere superiore a quello che la Spagna ha nei confronti della Germania. Oramai la differenza tra i rendimenti dei titoli di stato italiani e quelli spagnoli è di appena 10-15 punti favorevole all’Italia, ma potrebbe presto tornare a favore di Madrid. Zapatero lascia ma ha fatto molte riforme strutturali. L’Italia è un paese immobile da un decennio, anche questa scelta della politica di lavorare ad agosto dopo aver fatto niente per anni, qui a Londra è oggetto di ironia”, spiega un operatore londinese del mercato obbligazionario.