Salva-Stati: obiettivo ratifica subito. L’Italia rischia un buco da 20 miliardi

Pubblicato il 20 Giugno 2012 - 09:28 OLTRE 6 MESI FA

Sede Ue

BRUXELLES – L’obiettivo è il voto il più presto possibile, bisogna non fare slittare la ratifica del Fondo salva-Stati. Altrimenti l’Italia rischia un buco da 20 miliardi. Per il governo l’importante è portare il voto al Parlamento europeo entro fine luglio, invece di rimandare a settembre.

Il Fondo servirà ad aiutare le banche spagnole con un prestito da 100 miliardi che ci costerebbe 20 miliardi. Il nodo della questione è ancora sul tavolo delle Camere: salvare la spagna con il Fondo provvisorio Efsf o con quello permanente Esm.

La differenza è che con il primo i soldi vengono conteggiati nel debito pubblico e questo affosserebbe l’Italia. Con l’Esm, invece viene capitalizzato dai singoli governi, ma senza che i soldi tocchino il debito. La prima tranche che dovrebbe così versare Roma è di 5 miliardi.

La corsa alla ratifica è stata sollecitata anche dal ministro agli affari europei Enzo Moavero che ha avvertito che l’Esm potrebbe non entrare in vigore a luglio. Quindi bisogna accelerare i tempi.

”Abbiamo il tempo a disposizione per ratificare prima dell’estate, prima della pausa estiva” il trattato per l’Esm, il nuovo meccanismo europeo di salvataggio che, secondo una bozza delle conclusioni del Vertice Ue, dovrebbe entrare in vigore il 9 luglio. Quella ”del 9 luglio e’ una data di riferimento” e le procedure parlamentari ”sono gestite nell’autonomia di ciascun parlamento nazionale”, ha detto il ministro Moavero precisando che la data di effettiva ratifica ”dipende dal Parlamento”.Per diventare operativo, il trattato sul fondo salva Stati permanente Esm deve essere ratificato da un numero di paesi che ne rappresenti almeno il 90% del capitale. La quota dell’Italia sarebbe il 17%. Moavero ha precisato che ”abbiamo al Senato il Trattato Esm, il fiscal compact e il trattato che modifica l’articolo pertinente”.

Il ministro ha ricordato che ”in settimana c’è riunione della Terza Commissione del Senato per chiudere il ciclo delle audizioni dopo di che il Senato e’ abbastanza vicino al momento della ratifica, poi c’e’ la lettura della Camera”. Il ministro ha quindi definito ”in fase avanzata” i lavori per la ratifica, sottolinenando da una parte che ”la data” viene decisa dalle procedure parlamentari. ”Io penso che il Parlamento sia perfettamente cosciente, ma debba procedere al suo percorso. I tempi per poter ratificare in Italia nei tempi auspicati, ci sono. Ma esiste la doverosa autonomia del Parlamento”. ”Noi, come governo – ha concluso il ministro – naturalmente spingiamo per una ratifica rapida. Abbiamo firmato, quindi siamo piu’ che favorevoli a procedere alla ratifica”.