Cgil-Cisl-Uil contro i tagli: “Martedì 26 stop di 2 ore per il pubblico impiego”

Pubblicato il 22 Giugno 2012 - 15:03 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I lavoratori del pubblico impiego si fermano per due ore martedì 26 ”affinché il Governo apra il necessario confronto e interrompa il percorso preannunciato su spending review e lavoro pubblico, tenendo fede all’intesa del 3 maggio”. Lo affermano Cgil, Cisl e Uil del pubblico impiego spiegando che le due ore saranno usate per assemblee.

Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa all’indomani della richiesta di incontro inviata dalle confederazioni al Presidente del Consiglio, ”indicono per il 26 giugno una prima giornata di mobilitazione”.

“Protestiamo – si legge in una nota – contro la politica degli annunci e delle indiscrezioni a mezzo stampa portata avanti da questo governo. Ma soprattutto contro l’approccio ideologico nei confronti del pubblico impiego. Approccio che rischia di tradursi in tagli lineari di organico mascherati da revisione della spesa, accorpamenti di enti contrabbandati per riorganizzazioni, attacchi alla dignita’ dei lavoratori pubblici spiegati con le urgenze di cassa”.

”Sono misure inaccettabili – avvertono – tanto più in un momento di difficoltà del Paese. E rappresentano una contraddizione in termini: quando alla pubblica amministrazione si chiede di dare il massimo in termini di servizi alle persone, di supporto alla crescita, di lotta all’evasione fiscale, invece di investire in competenze e professionalità si riapre il capitolo della caccia alle streghe. Bisogna cambiare rotta. Per questo vogliamo un tavolo con il governo”.

I sindacati ritengono che serva ”un piano complessivo di riorganizzazione della Pa, come si è iniziato a fare con l’intesa. Bisogna decidere – sottolineano – quali sono i servizi indispensabili e quelli che servono ai cittadini, alle famiglie, alle imprese. E poi mettere mano ad un riordino vero e proprio degli enti. Bisogna far costare meno i servizi, aumentando la qualità e valorizzando il capitale umano”.