PECHINO – La Cina compra il 5% dell’Ucraina. Terreni agricoli grandi quanto il Belgio, l’Armenia o il Massachusetts. Tre milioni di ettari di terreni che produrranno cibo per soddisfare i fabbisogni di Pechino. La popolazione cinese aumenta e tra zone urbane che si allargano e inquinamento, la Cina necessità di nuovi terreni da coltivare.
Ilaria Maria Sala spiega su La Stampa:
“Così a Pechino si sono evidentemente chiesti: dove troveremo la terra arabile e le risorse idriche per nutrire, dissetare e vestire più di 1,3 miliardi di persone? Già ora la Cina è particolarmente preoccupata per la sua dipendenza dall’estero per la soia, il cotone, l’olio di palma, i latticini, le pelli e la lana, e per le riserve d’acqua potabile”.
Non solo l’Ucraina, la Cina ha già comprato terreni in Africa, Sud America e Asia Centrale, in particolare nel Corno d’Africa e in Brasile:
“Secondo l’International Institute for Sustainable Development (Iisd), la Cina è impegnata in 54 progetti agricoli oltreconfine per un totale di 4,8 milioni di ettari di terra che garantiscono investimenti agricoli per l’esportazione esclusiva alla Cina. A questi, dice l’Iisd, devono aggiungersi numerosi progetti attualmente in corso di finalizzazione, in particolare in Kazakhstan e appunto in Ucraina”.
L’Ucraina ha commentato la vendita del 5% dei terreni ridimensionando la situazione:
“Così la versione accreditata ora da Kiev è che la Cina sta conducendo dei negoziati e puntando a investimenti nel settore idrico e agricolo con l’Ucraina. Più che di acquisto di terreno si parla di «noleggio» per decine di anni. Il senso però dell’espansionismo cinese non cambia”.
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