Coronavirus, stop buoni pasto per chi lavora da casa. Cosa dice la legge Coronavirus, stop buoni pasto per chi lavora da casa. Cosa dice la legge

Coronavirus, stop buoni pasto per chi lavora da casa. Cosa dice la legge

ROMA – Con lo smart working a causa della quarantena da coronavirus, moltissimi italiani si ritrovano a lavorare da casa. Ma in questo caso chi prima riceveva i buoni pasto per la spesa o il pranzo, adesso ha ancora diritto a riceverli? Le aziende al momento li hanno fermati, questo vuol dire che ad aprile (quando verranno conteggiati quelli di marzo) sulla tesserina ci saranno zero buoni. 

Ma è giuso oppure no? Vediamo cosa dice la legge. In particolare la legge 81/17 all’articolo 20 comma 1 precisa infatti che “il lavoratore che svolge la prestazione in modalità di lavoro agile ha diritto ad un trattamento economico e normativo non inferiore a quello complessivamente applicato, in attuazione dei contratti collettivi, nei confronti dei lavoratori che svolgono le medesime mansioni esclusivamente all’interno dell’azienda”.

Questo quello che dice la legge. Va da sé che visto il periodo di emergenza in cui molte aziende rischiano anche la chiusura, quello dei buoni pasto potrebbe essere l’ultimo dei problemi. In questo caso la singola azienda dovrebbe però comunicare ai propri dipendenti la decisione di stoppare i buoni pasto, questo anche per evitare che il dipendente faccia affidamento su un qualcosa che poi non avrà.

Coronavirus buoni pasto, le reazioni.

Infatti l’Associazione di consumatori precisa che “non esiste alcun divieto al riconoscimento del buono pasto allo smart worker se non in presenza di un accordo integrativo aziendale specifico, in mancanza si tratta di un preciso diritto del lavoratore anche se sta eseguendo la propria prestazione a distanza, essendo il lavoro agile solo una diversa modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato”.

Anche la Uilcom condivide e chiede un intervento urgente del Governo: “I buoni pasto rappresentano un sostegno fondamentale per le famiglie. Questo Sindacato condivide e perora l’impegno nella campagna fatta dal Movimento Difesa del Cittadino – scrive in una nota il responsabile territoriale di Uilcom Francesco Silvano – per “Il buono a tavola” con l’obiettivo di informare i consumatori/lavoratori sulla natura, le caratteristiche e l’utilità dei buoni pasto, e s’associa all’allarme sullo stop ai buoni per chi è stato costretto, nel rispetto dei Decreti del Governo, a restare a casa pur continuando a lavorare”. (Fonte Qui Finanza).

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