La denuncia della Corte dei Conti: “Troppe anomalie negli appalti secretati dei ministeri e della Scuola dei Marescialli”

Pubblicato il 1 Dicembre 2010 - 12:05 OLTRE 6 MESI FA

La Corte dei Conti ‘boccia’, nella sua relazione appena trasmessa alle Camere, gli appalti secretati i cui atti sono stati consegnati alla magistratura contabile per i dovuti controlli tra il 2005-2007.

Le dichiarazioni di secretazione, scrivono i magistrati, ”nella quasi totalità dei casi sono espresse in termini generici e spesso manca ogni riferimento ai requisiti di indifferibilità ed urgenza”. In più negli interventi, spesso realizzati ”con enormi ritardi”, si riscontrano non poche ”anomalie”.

Le opere esaminate dalla Corte riguardano per lo più i ministeri dell’Interno e della Difesa con riferimento al Corpo dei Vigili del fuoco e all’arma dei Carabinieri.

Secondo le norme vigenti, si legge nella relazione della Corte dei Conti, gli appalti potrebbero essere coperti da segreto (e quindi derogare alle disposizioni sugli appalti pubblici) solo nei casi in cui siano richieste ”misure speciali di sicurezza e segretezza” o quando lo esiga ”la protezione degli interessi essenziali della sicurezza dello Stato”.

In più, si dovrebbe trattare sempre di opere ”dichiarate indifferibili ed urgenti”: circostanza questa che dovrebbe venire ”adeguatamente motivata”. La richiesta, infine, dovrebbe arrivare dalle autorità apicali, ad esempio i ministri, e non da ”personale dirigente” vario.

Ora, denunciano le toghe contabili, quasi tutte le opere passate sotto il loro vaglio non rispondono a tali requisiti. ”Nella quasi totalità dei casi – si legge – la dichiarazione di secretazione è espressa in termini generici e, spesso, manca ogni riferimento ai requisiti di indifferibilità ed urgenza senza contare, con riferimento a questi ultimi, che non sono rari i casi di opere considerate (anche se in modo generico) urgenti e indifferibili affidate con notevole ritardo o la cui realizzazione si è protratta nel tempo”. ”Fatti questi – aggiungono i magistrati – che si pongono in palese contrasto con l’asserita presenza dei requisiti medesimi”.

La Scuola per marescialli dei Carabinieri di Firenze, ad esempio (al centro della vicenda giudiziaria che ha visto coinvolto anche il coordinatore Pdl Denis Verdini), non è ancora ultimata ”a 13 anni dall’iniziale protocollo d’intesa”. Ulteriori ”riscontri negativi” si ravvisano nei ritardi di realizzazione delle opere e nel pagamento delle penali. Per queste, si legge nella Relazione, si riscontra ”un forte divario” tra gli importi stabiliti in sede contrattuale e quelli pagati davvero. La cifra in alcuni casi è oscillata tra l’1 e lo 0,7 per mille.

In tutti i casi, infine, gli appalti sono stati dati o con assegnazione diretta o con gara informale, più trattativa privata. Ma la Corte dei Conti lamenta anche ritardi ed errori nella consegna della documentazione necessaria per il controllo contabile e indicazioni errate degli importi di spesa.

Sempre per quanto riguarda la Scuola dei marescialli dei Carabinieri di Firenze, ad esempio, è stata indicata, nella conversione in euro di circa 10 miliardi di lire (10.561.647.502), la cifra di circa 545 mila euro (545.635,71), invece che di oltre cinque milioni (5.454.635,70). Tali errori, che potrebbero sembrare semplici sviste, sottolineano i magistrati, ”potrebbero indurre in ulteriori errori nelle fasi successive dei procedimenti”.

Nella relazione della Corte dei Conti si rivolge dunque un appello alle varie amministrazioni affinché (perché ci siano ”positive ricadute sulla trasparenza dell’azione amministrativa”) i provvedimenti di secretazione siano sempre ”adeguatamente motivati” e nel rispetto delle legge; che in fase di programmazione ”siano dettagliatamente indicate e descritte le opere da eseguire”; che per ”le varianti in corso d’opera si adotti un nuovo provvedimento di secretazione quando le stesse non rientrino nelle ipotesi previste dalla legge”. Molte variazioni d’opera, infatti, lamentano sempre i giudici, sono state fatte rientrare nella richiesta di secretazione del progetto iniziale pur richiedendone una autonoma.

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