Crisi, Camusso: “Bisogna ripartire dal lavoro”

Pubblicato il 3 Dicembre 2011 - 10:47 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ''C'è solo un modo per uscire dalla grande crisi ignorata per tre anni dal governo appena 'uscito': ricominciare dal lavoro''. Lo scrive il leader della Cgil Susanna Camusso in un intervento pubblicato sull'Unità, dalla prima pagina.

''La scelta dovrebbe essere netta ed evidente – spiega Camusso – riportare al centro il lavoro; il lavoro produttore di ricchezza, non il denaro. All'esplodere della crisi l'invocazione diffusa era riproporre il governo politico economico del mercato, le regole. Si disse basta alle agenzie di rating all'origine di tanti errori, che nulla avevano previsto. Sembra passato un secolo, sono tre anni mal contati, e tutto ruota intorno al rating dei Paesi. Spread e borse decidono degli Stati e dei loro percorsi di governo e di democrazia, si rincorrono manovre ed un'idea di cancellazione del welfare e del lavoro come ricetta standard del liberismo tornato a dettare le scelte. Tre anni persi del nostro Paese e dell'Europa si traducono in più di un giovane su tre senza lavoro, nella crescita della disoccupazione, nell'allungamento dei tempi della disoccupazione, di un'occupazione femminile che già troppo bassa perde ulteriore terreno''.

L'assemblea straordinaria della Cgil, prosegue, ''proprio per questo propone il lavoro, la cura del lavoro. Senza il lavoro al centro della politica, senza il ritorno alla crescita ci avviteremo nella crisi e nelle manovre e gli effetti sono evidenti, crescita della diseguaglianza ed impoverimento dei 'produttori': lavoratori, pensionati, piccole e medie imprese, artigiani e cooperatori, che pagano il conto di un banchetto a cui non hanno partecipato''.