Italia in crisi, i mercati stanno ancora in guardia

ROMA – Gli investitori restano cauti sulla vendita di Btp italiani: è il titolo di un articolo del Wall Street Journal sulla reazione internazionale al cambio di governo di Roma. L’Italia, scrive il quotidiano finanziario, è stata costretta agli investitori tassi di interessi altissimi sui propri Buoni del Tesoro a scadenza quinquennale. Una mossa costosa per Roma, ma che ha anche a sua volta aumentato i dubbi sulla capacità del nuovo governo di far fronte al debito così accresciuto.

All’asta di lunedì l’Italia ha venduto tre miliardi di Btp a cinque anni, con un tasso di interesse medio del 6,29 per cento, all’incirca un punto percentuale sopra il tasso pagato nell’asta di un mese fa. Quella di lunedì, ricorda il Wall Street Journal, è stata la prima asta di titoli di Stato da quando l’ex commissario europeo Mario Monti ha accettato di assumere l’incarico di formare un nuovo governo che realizzi le misure di austerità chieste da Bruxelles.

“E’ tutto relativo, spiega  Jan von Gerich, capo analista di Nordea Markets, i risultati di quest’asta appaiono rassicuranti, ma fino a due settimane fa simili tassi avrebbero fatto gridare al disastro”.

Ma i prezzi dei titoli di Stato italiani sono stati colpiti anche dal lunedì nero dei mercati, che hanno portato il tasso d’interesse al 6,7 per cento, e addirittura al 6,8 per cento i tassi dei buoni decennali. Due livelli non distanti dal 7 per cento, considerato il livello che discrimina i Paesi con un indebitamento notevole. E se il 7 per cento non è stato raggiunto, sottolinea il Wall Street Journal, è solo grazie alle dimissioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e all’acquisto di Btp da parte della Banca Centrale Europea.

Alcuni analisti ritengono che la banca centrale non stia facendo abbastanza per frenare i costi del debito italiano. Per di più una quantità elevatissima di aspettative è posta nel dopo-Berlusconi, senza considerare che un governo appena insediato ha bisogno di tempo per attuare le riforme e, soprattutto, per tagliare il debito nazionale, al 120 per cento del Pil. “La Bce si è fatta vedere ben poco”, commenta Helen Haworth, dirigente del Credit Suisse a Londra.

Nella lettera di Berlusconi all’Ue l’ex presidente del Consiglio annunciava, tra le misure che avrebbe adottato, il taglio di 300mila dipendenti pubblici entro il 2014 e agevolazioni per gli imprenditori che creano nuovi posti di lavoro.

E se il consenso di cui gode Monti è ampio, come stanno dimostrando le Borse e l’andamento dello spread, il suo arrivo a Palazzo Chigi non fuga le preoccupazioni dei mercati.

 

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