Draghi: “La Ue per l’Italia è la condizione per progredire”

Pubblicato il 13 Aprile 2011 - 15:25 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – L’Italia e l’Unione europea non possono progredire separate. E’ l’appello del governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, dopo le polemiche dei giorni scorsi sul ruolo italiano nell’Unione a proposito della questione migranti.  ”Per noi italiani, per noi europei, l’Unione Europea è la condizione essenziale per progredire ancora”, spiega Draghi nell’intervento alla Biennale Democrazia, dal titolo ”Globalizzazione e politiche economiche: lezione da una crisi”.

”L’Unione Europea – ha affermato Draghi – è un punto di riferimento nel mondo per come ha saputo sviluppare negli anni una forma originale di governo, fondata sugli stati sovrani ma dotata di strutture sovranazionali volte alla soluzione di problemi comuni. Il suo assetto è in evoluzione. I successi si accompagnano con tensioni fra Stati e fra questi e le istituzioni comunitarie”.

La riflessione del governatore si sposta poi sulla crisi economica: ”Il nostro paese, non corresponsabile della crisi, vi è entrato già debole, ha pagato un prezzo alto di riduzione del reddito e dell’occupazione, ne esce con i suoi problemi strutturali ancora da risolvere”. L’Italia deve ritrovare la ”capacità di sviluppo” che ha messo in campo alla fine dell’Ottocento e dopo la seconda guerra mondiale, ”per sciogliere i nodi che stringono le nostre prospettive di crescita”. Al contempo ”la politica economica deve saper creare quell’ambiente istituzionale in cui la capacità dell’economia di svilupparsi possa dispiegarsi appieno”.

”In tutto il mondo si delinea ora chiaramente la necessità di far cessare il sostegno straordinario fornito nell’ultimo triennio alle economie dai bilanci pubblici e dalle politiche monetarie”, continua Draghi. ”L’incidenza sul prodotto dei debiti pubblici nei paesi avanzati – ha sottolineato – è aumentata di quasi un quarto; i programmi di medio termine di molti governi sono già orientati, con varie intensità, alla riduzione degli squilibri. Le politiche monetarie devono tenere conto dell’emergere di tensioni inflazionistiche, sospinte dal rincaro dei prodotti alimentari ed energetici”. Secondo Draghi nell’Area dell’Euro la politiche monetaria ”rimane, anche dopo il rialzo dei tassi di interesse di riferimento deciso la scorsa settimana, molto accomodante”.