Ferrari, bonus di 4 mila euro in busta paga. “Ma solo a chi non si è ammalato”

di redazione Blitz
Pubblicato il 8 Aprile 2014 - 14:45 OLTRE 6 MESI FA
Ferrari, bonus di 4 mila euro in busta paga. "Ma solo a chi non si è ammalato"

Ferrari, bonus di 4 mila euro in busta paga. “Ma solo a chi non si è ammalato” (Foto Lapresse)

TORINO – Premio di circa 4 mila euro per i dipendenti della Ferrari in busta paga ad aprile, gli unici del Gruppo Fiat a ricevere il surplus di ricompensa. Ma solo per coloro i quali non hanno chiesto giorni di malattia, permesso o congedo matrimoniale. Rischio tuttavia confortato dal fatto che i lavoratori Ferrari, sono i più virtuosi: “L’assenteismo, a Maranello, è praticamente inesistente, e questo incide sul bonus”, ha spiegato il segretario Uilm di Modena, Alberto Zanetti.

Nello stabilimento di Maranello vige un accordo triennale per cui i bonus di ricompensa riconosciuti ai dipendenti si calcolano sulla base di 4 parametri: il numero di vetture prodotte, il fatturato, l’indice di qualità e la produttività dei lavoratori. Quest’anno, spiega ancora Zanetti, “le auto prodotte sono in lieve calo, tuttavia sono aumentate le vetture speciali, che hanno un costo più alto e quindi accrescono i livelli di fatturato”.

La regola è che per chi non fa assenze il premio cresce del 5%, per chi manca da 0 a 8 giorni, invece, la ricompensa non subisce penalizzazioni. Per tutti gli altri, c’è una trattenuta. Paolo Ventrella, delegato Fiom e operaio Ferrari, spiega al Fatto Quotidiano:

“A differenza dei vecchi contratti unitari che riconoscevano un bonus collettivo, l’accordo triennale introduce un premio variabile individuale, che viene tagliato, cioè, sulla base delle presenze sul posto di lavoro. Nel calcolo del contributo incidono, per esempio, gli infortuni in itinere, i permessi non retribuiti, la legge 104, i permessi Avis, i congedi matrimoniali, la malattia: se un operaio ricorre a una di queste tipologie di assenze, automaticamente subisce delle decurtazioni del premio”.

Ma le percentuali aumentano di anno in anno:

“Quest’anno chi è mancato per più di 120 ore ha perso 800 euro di bonus. Chi invece è stato assente fino a 80 ore subisce un taglio del 10%. E il prossimo anno le percentuali aumenteranno: un’assenza fino a 80 ore corrisponderà a un meno 15% di contributo, e oltre le 120 ore, meno 25% del bonus quindi, a fronte di un fatturato record del 5% nel 2013, la Ferrari in realtà, rispetto al primo anno in cui è entrato in vigore l’accordo, ha riconosciuto ai lavoratori un bonus di appena 60 euro lordi”.

In tutti gli altri stabilimenti Fiat gli operai sono ricompensati solo sulla base della presenza sul posto di lavoro: 0,80 centesimi l’ora, quindi circa 6 euro al giorno, per un totale di 1.400 euro lordi l’anno, solo per chi non fa alcuna assenza.

Sotto questo aspetto, Maranello per la Uilm è un esempio virtuoso:

“Solo alla Ferrari c’è un bonus supplementare – sottolinea Zanetti – che ridistribuisce parte degli utili anche tra coloro che contribuiscono a realizzarli, cioè gli operai”.

Non dello stesso avviso può dirsi la Fiom, che vorrebbe invece rivedere l’accordo Fiat siglato nel 2011 da Fim e Uim ma non dalle tute blu. Rifiuto che costò ai lavoratori Fiom la cacciata da tutte le fabbriche del colosso, poi reintegrati grazie alla sentenza della Corte Costituzionale. Ventrella fa notare:

“Dal 2012, anno in cui il contratto Fiat, nato a Pomigliano, è entrato in vigore, le condizioni lavorative sono peggiorate certo, ai lavoratori della Ferrari è riconosciuto un premio ma in compenso siamo sottoposti a turni di lavoro più lunghi, la notte le ore lavorative sono aumentate, gli straordinari sono obbligatori e spesso anche i sabati. Il clima è rigido ai limiti dell’autoritarismo”.