Fiat a Pomigliano, i manifesti del sindaco per il “sì” al referendum dei lavoratori

Pubblicato il 17 Giugno 2010 - 19:33| Aggiornato il 23 Giugno 2010 OLTRE 6 MESI FA

Lo stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco

Un panda operaio, di nome ‘Tore’, con tanto di elmetto della Fiat, e un cartello con la scritta ‘si’ appeso al collo, per ottenere la ‘Panda’ a Pomigliano d’Arco (Napoli): è l’immagine che spicca nel manifesto che il Comune di Pomigliano ha fatto affiggere lungo le strade della città. Un invito ai lavoratori del locale stabilimento, a votare a favore dell’accordo al referendum del 22 giugno.

Il piccolo panda, secondo l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Lello Russo, è il simbolo per il lavoro a Pomigliano d’Arco, in quanto “in un momento di crisi internazionale è necessario raggiungere l’accordo con Fiat”.

“Attraverso l’investimento di 700 milioni di euro destinati alla produzione della Panda – continua il manifesto – Pomigliano deve rimanere il principale centro industriale del Meridione. Chi ha a cuore il lavoro e la vita dei 15 mila lavoratori di Fiat e dell’indotto, non può nascondersi dietro battaglie ideologiche retrodatate”.

“In vari Paesi d’Europa, altre realtà produttive sono pronte ad accogliere a braccia spalancate questa vitale prospettiva di crescita, mentre si rischia di provocare la chiusura di Pomigliano per difendere i diritti dei rappresentanti di lista alle elezioni e i certificati medici di malattia durante gli scioperi”.

“Senza l’accordo, lo stabilimento di Pomigliano d’Arco chiude – conclude il manifesto – chiude e, con esso, muore un intero territorio che ha bisogno di sviluppo e investimenti e al quale, di contro, non servono piccoli egoismi sindacali o sterili battaglie ideologiche. Chiediamo ai lavoratori di aderire all’accordo, per Pomigliano d’Arco, per la Campania, per il Meridione”.