Fiat, Sacconi rilancia: “Gli operai partecipino agli utili dell’azienda”

Maurizio Sacconi

Il sasso lo ha gettato domenica il leader della Cisl Raffaele Bonanni parlando da Rimini al meeting di Comunione e liberazione. E il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, il giorno dopo, ha fatto sua la proposta del sindacalista. “I lavoratori Fiat partecipino degli utili dell’azienda” ha ribadito sempre dal palco riminese il ministro.  Sulla questione degli operai licenziati a Melfi, reintegrati e che la Fiat non vuole oggi in fabbrica, il ministro del Lavoro, invece, sceglie la linea del silenzio.

”Parlare di meno Stato e piu’ societa’ – ha detto Sacconi – significa parlare di Pomigliano, di un grande investimento che si realizza non con un incentivo pubblico ma con quanto è realizzato dalla disponibilità dei lavoratori ad una maggiore produttivita’. A mio avviso, questi lavoratori acquisiscono il titolo a condividere un domani i risultati delle loro fatiche non solo in termini di salario fisso contrattuale, ma anche di salario collegato ai risultati dell’attività aziendale”.

Lavoratori come i dipendenti Fiat dello stabilimento di Pomigliano, che hanno chiuso un accordo per garantire ”una maggiore produttivita’ del lavoro”, ha spiegato  Sacconi ”acquisiscono anche il titolo a condividere un domani il risultato delle loro fatiche non solo in termini di salario fisso contrattuale ma anche in una misura collegata con i risultati dell’attività aziendale”.

Silenzio, invece, sia sulla questione Melfi, sia sul confronto in atto tra la Fiat e la Fiom dopo il referendum di Pomigliano D’Arco. Ai giornalisti che gli chiedevano un commento alle dichiarazioni di Epifani secondo cui Marchionne con la linea dura “danneggia l’azienda” Sacconi si è limitato a un lapidario: “Epifani non l’ho letto”.

Gestione cookie