Denuncia sprechi e inefficienze dell’Agenzia delle entrate sul web: licenziata dipendente

di Daniele Serio*
Pubblicato il 24 Febbraio 2010 - 11:32 OLTRE 6 MESI FA

Il dissenso, manifestato su un blog, nei confronti della gestione del sistema fiscale del paese non è stato ben digerito dalla Direzione generale della Lombardia dell’Agenzia delle entrate che ha deciso di rimuovere Rosa Grazia Arcifa dal posto di lavoro.

Il provvedimento le comunica “il licenziamento senza preavviso per giusta causa” per il fatto, secondo l’ente, che quelle frasi, firmate con nome e cognome veri, sarebbero “lesive dell’immagine e della professionalità dell’Agenzia delle entrate e dei suoi addetti”. Alcuni interventi, in particolare sull’amministrazione della giustizia in Italia con riferimenti anche alla normativa tributaria e all’amministrazione finanziaria, sono stati giudicati dai vertici dell’Agenzia eccessivi rispetto ai criteri di libertà di manifestazione del pensiero.

Rosa Grazia Arcifa, che svolgeva mansioni di grande rilievo proprio perché legate agli accertamenti fiscali, aveva parlato di sprechi, inefficienze e ingiustizie del sistema fiscale. In seguito al licenziamento, ha deciso di appellarsi alla libertà di critica garantita dalla Costituzione: “Andrò avanti a far valere le mie ragioni. La mia critica non era finalizzata a informare ma a stimolare un dibattito. Al dipendente- ha detto la funzionaria- deve essere riconosciuto il diritto di critica, anche aspra, nei confronti del datore di lavoro, con riferimento a fatti oggettivamente certi e comprovati”.

Il Direttore generale dell’Agenzia, Carlo Palombo ha, invece, fatto sapere che “la dottoressa ha dimostrato grave disprezzo nei confronti del datore di lavoro, esprimendo considerazioni infondate che lasciano intendere che vi sarebbe un’attività istituzionale che vede nei contribuenti vere e proprie vittime di un mero intento degli uffici dell’Agenzia di raggiungere obiettivi di produzione. Questa condotta impedisce di poter riporre nei confronti della dottoressa alcuna fiducia sul futuro adempimento della prestazione lavorativa. Peraltro l’amministrazione potrà dimostrare la legittimità del proprio operato in qualsiasi sede”.

La battaglia è appena cominciata.

*Scuola di Giornalismo Luiss