ROMA – Imu, allarme dei Caf per il calcolo della seconda rata dell’imposta sulla prima casa: l’approvazione del decreto legge che cancella solo in parte il versamento di dicembre sulle abitazioni principali, è arrivata infatti troppo a ridosso delle scadenze, denuncia Unimpresa (a cui aderiscono 900 Centri di assistenza fiscale distribuiti in 60 province in tutta Italia).
Ma soprattutto, rileva Unimpresa, la confusione generata dalla norma che consente ai Comuni di far pagare la quota di imposta relativa all’eventuale aumento stabilito nel 2012 e nel 2013 rispetto all’aliquota ordinaria rende estremamente probabili errori nella determinazione degli importi da pagare entro il 16 gennaio.
Il risultato, sottolinea Unimpresa, “è un elevatissimo rischio di dare il via a un enorme contenzioso tra contribuenti e amministrazioni locali”.
Su 8.000 comuni complessivi finora sono stati approvati circa 4.000 regolamenti Imu: “C’è tempo fino al 5 dicembre ed è assai probabile che si assisterà ad aumenti selvaggi. I bilanci delle amministrazioni locali sono al collasso e l’opportunità offerta dal Governo col decreto approvato mercoledì consente di fare cassa rapidamente”.
“Il decreto, osserva il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, è una barzelletta. In un colpo solo sono stati spostati due termini, quello per le delibere comunali e quello per il versamento, ed è stata portata dal 16 dicembre al 16 gennaio la scadenza per i versamenti. E poi c’è l’aspetto politico. Il Governo Letta si è rimangiato la promessa e alla fine, anche se per cifre non rilevanti, obbliga le famiglie a una ministangata”.
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