Istat: “Inflazione frena a febbraio, ma i salari crescono troppo lentamente”

Pubblicato il 12 Marzo 2013 - 12:59| Aggiornato il 23 Settembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’inflazione frena e i prezzi salgono dell’1,9% a febbraio, rallentando rispetto al 2,2% segnato a gennaio 2013. Ma i salari continuano a crescere troppo lentamente: nel 2012 le retribuzioni di fatto sono salite solo dell’1,9%, mentre l’inflazione annua ha raggiunto il 3%. E sale anche il costo del lavoro, che aumenta dell’1,6% secondo i dati Istat.

INFLAZIONE – Secondo le rilevazioni dell’Istat, i prezzi su base annua sono cresciuti dell’1,9%, il valore più basso dal dicembre 2010, in rallentamento dal 2,2% di gennaio. Si tratta della quinta frenata consecutiva. Su base mensile l’aumento è stato dello 0,1%.

L’Istat spiega come l’ulteriore rallentamento dell’inflazione a febbraio sia in parte imputabile alla frenata della crescita su base annua dei prezzi degli alimentari non lavorati (+3,1%, dal +4,8% di gennaio). Un’altra causa del raffreddamento dei listini per l’Istituto è riconducibile al calo dei prezzi dei servizi relativi alle comunicazioni. Intanto, con febbraio, l’inflazione acquisita per il 2013 risulta pari allo 0,8%.

RETRIBUZIONI – Nel 2012 le retribuzioni di fatto, cioè i salari lordi per unità di lavoro equivalenti a tempo pieno (Ula) al netto della cassa integrazione, segnano una crescita solo dell’1,9%.Si tratta di un dato in frenata sul 2011 (+2,1%) e nettamente al di sotto del tasso d’inflazione, pari al 3% sempre nel 2012.

Il risultato del 2012 è frutto di un aumento del 2,5% nel comparto industriale e di un rialzo, ancora più contenuto, pari all’1,2% nei servizi. Focalizzando l’attenzione sull’ultimo trimestre dell’anno, l’Istat rileva come l’indice destagionalizzato evidenzia una crescita congiunturale dello 0,7%, mentre su base annua l’aumento sarebbe del 2,0%.

L’Istituto di statistica precisa che la rilevazione riguarda salari, stipendi e competenze accessorie in denaro, al lordo delle trattenute fiscali e previdenziali, corrisposte ai lavoratori dipendenti direttamente e con carattere di periodicità, secondo quanto stabilito dai contratti, dagli accordi aziendali e individuali, e dalle norme in vigore. Sono quindi retribuzioni ‘di fatto’ e si differenziano da quelle ‘contrattuali’ che comprendono, per definizione, solo le competenze determinate dai contratti nazionali di lavoro.

ONERI SOCIALI – Quanto agli oneri sociali, nel quarto trimestre 2012 l’Istat indica un aumento dello 0,3% rispetto al trimestre precedente, mentre l’indice grezzo cresce dello 0,8% su base annua. L’Istat spiega: “La ridotta crescita degli oneri è dovuta, tra l’altro, alla fruizione dello sgravio contributivo per l’incentivazione della contrattazione di secondo livello riferito agli importi corrisposti negli anni 2010 e 2011”.

Nell’intero 2012 l’aumento per gli oneri sociali (contributi a carico del datore di lavoro versati agli enti di previdenza ed assistenza sociale e accantonamenti di fine rapporto) si è fermato allo 0,9%.

COSTO DEL LAVORO – Nel quarto trimestre 2012 il costo del lavoro (somma delle retribuzioni lorde e degli oneri sociali) segna un aumento congiunturale dello 0,6%. In termini tendenziali, la crescita dell’indice grezzo è invece pari all’1,6%, stesso valore segnato per la media annua relativa al 2012.