Monti rassicura i mercati: spread sotto i 400, sale la Borsa di Milano

Pubblicato il 5 Dicembre 2011 - 11:01 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – La manovra di Mario Monti rappresenta una boccata di ossigeno per lo spread tra i titoli di stato italiani e tedeschi, che è calato di 32 punti percentuali raggiungendo i 422 punti.  In calo anche il rendimento che è passato dal 6.68 per cento del 2 dicembre al 6.37 per cento. Anche la Borsa di Milano ha tratto benefici dal decreto “salva-italia” presentato domenica 3 dicembre dal governo Monti. Piazza Affari ha aperto in deciso rialzo con l’indice Ftse Mib che ha guadagnato il 2 per cento. Lo spread continua poi a calare, scendendo sotto i 400 punti e raggiungendo un minimo da record che non veniva segnato da ottobre.

Le banche mettono le ali al listino principale (+1,8%), con Unicredit che sale del 4,41%, Intesa Sanpaolo del 4,16%, Banco Popolare del 5,29% e Mps del 6,14 per cento. Sugli scudi anche Fonsai (+5,3%) che venerdì ha confermato di avere allo studio la costituzione di una società veicolo dove far confluire le partecipazioni finanziarie. Bene Fiat (+1,5%) e le Industrial che le sovrastano (+2,4%). Acquisti su Finmeccanica che sale del 2,28 per cento. In luce anche Mediaset (+2,19%), Telecom (+1,6%) ed Enel (+1,65%). Corrono Ti Media (+3,43%), Juventus (+5,63%), Prelios (+9,14%) e MondoTv (+14,32%), mentre Eni rimane cauta. (+0,69%).

Lo spread tra Btp e Bund continua a calare e scende sotto i 410 punti base (409,4), con il rendimento dei 10 anni italiano al 6,29%. Se all’apertura di questa giornata di mercato lo spread era in calo, ha finalmente segnato il minimo dal 28 ottobre scendendo ben sotto i 400 punti, con Bloomberg che segnala il record di 395 punti percentuali e con un rendimento del 10 anni italiano al 6,18%.

Piazza Affari accelera (Ftse Mib +3%) con lo spread sempre sotto i 400 punti. Allunga il passo Mps (+12,9%) e tra i migliori spicca anche Finmeccanica (+9,86%).    Ben comprate le banche tra cui spiccano Unicredit (+5,49%) e Intesa Sanpaolo (+5%). Bene Telecom (+2,43%) e Fiat (+1,14%).