Merkel perde…Germania vince. Il caos greco riporta l’incubo spread in Italia

Il premier tedesco Angela Merkel

ROMA – Anche i tedeschi iniziano a voltarle le spalle all’inflessibile Angela Merkel: ma la notizia della sconfitta della Cdu nel Nordreno-Westfalia e l’inversione di tendenza sull’austerity seguita all’elezione del socialista Hollande in Francia, continuano a premiare la Germania stessa. Oggi, sui mercati, è il giorno dell’avversione al rischio. Il caos politico in Grecia, il fatto che si parli apertamente di una sua uscita dall’euro, spingono gli investitori a tenersi lontani dal contagio. E infatti: i rendimenti sui bund tedeschi hanno raggiunto nuovi minimi da record, crollati fino all’1,462%, contro l’1,515% dello scorso venerdì.

Di contro si sono registrati smottamenti conseguenti sui titoli di stato dei paesi periferici, Italia inclusa, con il suo spread rispetto ai bund tedeschi pericolosamente oscillante ancora una volta intorno e sopra i 400 punti. Il Tesoro Italiano ha emesso 3,5 miliardi di euro di titoli a tre anni, con scadenza nel 2015, a un tasso al 3,91%, contro il 3,89% dello scorso 12 aprile, al valore più elevato dallo scorso gennaio. Male la domanda, che si è praticamente dimezzata rispetto al collocamento precedente. I rendimenti dei bond decennali della Spagna sono balzati al sopra della soglia del 6,2% per la prima volta in più di cinque mesi, ovvero dal primo dicembre del 2011.

Sullo sfondo, pende sempre la stessa spada di Damocle delle agenzie di rating: Ftch si è già affrettata a minacciare che “se la Grecia dovesse lasciare la zona euro, i rating sovrani attualmente in outlook negativo – Cipro, Francia, Irlanda, Italia, Portogallo, Spagna, Slovenia e Belgio – sarebbero a maggior rischio di downgrade immediato”. Come non fosse già abbastanza critica la situazione, sul nostro Paese grava anche la situazione del debito pubblico, che prosegue la sua corsa inarrestabile verso i 2 mila miliardi di euro. I dati della Banca d’Italia, giunti proprio nel momento di massima tensione dei mercati, confermano il trend:  a marzo il debito è salito alla soglia record di 1.946,083 miliardi di euro (a febbraio era a quota 1.928,226 miliardi e a gennaio era stato toccato il precedente record con 1.934,980 miliardi).

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