Mille euro 10 anni fa, oggi sono 875 se tenuti cash, 2.241 se in Borsa, 1.156 se in Bond

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 2 Ottobre 2019 - 13:10 OLTRE 6 MESI FA
Risparmi italiani. Mille euro 10 anni fa, oggi sono 875 se tenuti cash, 2.241 se in Borsa, 1.156 se in Bond

Banconote nella foto Ansa

ROMA – Mille euro, Il Sole 24 Ore si è fatto fare i conti da società specializzata. Fatti i conti, per la firma esperta di Moyra Longo, ha pubblicati risultati. Che non sorprendono chi fa davvero i conti con i suoi risparmi. Ma non per questo, si può starne certi, convinceranno gran parte dei risparmiatori italiani a non sbagliare. 

Mille euro di dieci anni fa, tenuti per 10 anni in banconote, tenuti fermi sul conto corrente o in cassetta di sicurezza o, come si dice, sotto il materasso, oggi valgono 875 euro in potere di acquisto. Sulle banconote c’è scritto sempre mille, ma hanno perso circa il 13% del valore rispetto appunto a dieci anni. Di certo non un grande affare.

Mille euro di dieci anni fa ma investiti in Borsa, in titoli azionari dieci anni fa. Oggi valgono 2.241 euro. Vuol dire che in Borsa guadagnano tutti e sempre? Proprio per niente: la Borsa di Milano in questi 10 anni per esempio ha perso e non guadagnato, se i mille euro fossero stati lì e solo lì oggi sarebbero ben meno di mille. Ma complessivamente le Borse del pianeta nel decennio hanno guadagnato e chi avesse investito in modo bilanciato e differenziato tra le varie piazze e titoli avrebbe raddoppiato i suoi mille euro iniziali. Ripetiamo e ripete l’autore dell’articolo: non è che investendo in titolo è guadagno sicuro e garantito. Ci si può perdere parte dell’investimento. Ma se si vuole far fruttare il proprio risparmio la strada è quella, carta canta: in 10 anni mille euro investiti in titoli su scala internazionale e inter settoriale sono diventati 2241.

Mille euro di dieci anni fa ma investiti in Bond, in obbligazioni pubbliche o private. Quei mille euro valgono oggi 1.156 euro. Stessa avvertenza che nel caso dei titoli azionari: non sempre e non tutti, ma la media delle obbligazioni dà dopo dieci anni un ritorno positivo.

E’ successo così solo in questi ultimi dieci anni? No, se si prende periodo di 20 o di 15 o di 5 o di 3 o anche solo di un anno la classifica non cambia: rendono di più i titoli azionari, seguono le obbligazioni, terzo il materasso o il conto corrente.

Poi c’è una forma di risparmio investimento fuori concorso, quella che rende di più: l’oro. Mille euro in oro dieci anni fa oggi sono 1.860 euro, mille euro in oro 20 anni fa oggi sono circa 5.000 euro. Sul lungo periodo l’oro non lo batte nessuno.

E allora se questi sono i fatti e i soldi, perché i risparmiatori italiani tengono bloccati in banca o a casa almeno un terzo dei loro risparmi? Perché non li investono e lasciano quei loro soldi lì ad inesorabilmente diminuire?

Dice perché hanno paura. Paura delle truffe, paura delle banche percepite come nemiche. Paura dei mercati finanziari, diffidenza verso l’investire a medio/lungo termine.

Certamente queste paure ci sono, più o meno fondate che siano. Però non sono pochi quelli che senza paura, senza neanche un tremore, si affidano a tanti piccoli Madoff de noartri che fanno catena di Sant’Antonio con i soldi dei primi sottoscrittori, promettono e per un po’ pagano interessi fuori mercato e fuori dalla realtà e poi invariabilmente inghiottiscono i soldi e fanno bancarotta. Singolare risparmiatore quello italiano che se gli proponi investimento al 2 per cento lordo per i prossimi tre anni non si fida a lasciar lì il denaro. Ma se qualcuno gli dice: ti pago l’otto per cento, anche il dieci…Ecco subito il denaro consegnato.

E poi c’è purtroppo altro motivo per la, diciamo resilienza, italiana ad investire. Una parte dei soldi in cassetta di sicurezza o sotto il materasso proprio di provenienza fiscale pulita proprio non sono. Il risparmiatore italiano lo sa e quindi ha non l’imbarazzo, quello proprio no, ma la coda di paglia a tirarli fuori quei soldi. Hai visto mai qualcuno mi chiede e poi magari mi tassa?