Modello 730 precompilato: solo 1 su 4 fa da solo, 47% al Caf

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Aprile 2015 - 10:36 OLTRE 6 MESI FA
Modello 730 precompilato: solo 1 su 4 fa da solo, 47% al Caf

Modello 730 precompilato

ROMA – Si avvicina l’ora X della rivoluzione web del fisco: dal 15 aprile sul sito delle Entrate sarà a disposizione un modello di 730 precompilato, che potrà essere accettato o modificato online direttamente dal contribuente. Un’innovazione importante eppure saranno pochi quelli che sfrutteranno l’occasione per fare da soli la dichiarazione dei redditi: solo il 25%, mentre quasi il doppio (47%) continuerà a rivolgersi al Caf e il restante 28% chiederà aiuto al commercialista. Emerge dal un monitoraggio Confesercenti-SWG.

La ‘rivoluzione copernicana’ del fisco, ampiamente pubblicizzata dall’esecutivo e dall’Agenzia delle entrate, è già nota alla maggioranza assoluta dei contribuenti, vale a dire l’85% dei contribuenti che solitamente presentano il modello 730. Eppure ben il 34% non ha ancora fatto richiesta delle credenziali Fisconline o del Pin dispositivo dei servizi online dell’INPS, necessarie per accedere al 730 precompilato. In generale, il giudizio dei contribuenti sull’iniziativa è ancora misto: la maggioranza relativa (il 41%) non si è ancora fatta un’opinione, mentre per il 34% è una semplificazione utile.

Ma c’è un 21% degli intervistati che già la boccia, ritenendola una semplificazione poco efficace.

“I dati del nostro sondaggio – spiega la Confesercenti – dimostrano come non sia sufficiente portare online le dichiarazioni per avere una vera semplificazione. Il fisco in Italia è molto complesso, e gli italiani ritengono di dover ricorrere all’assistenza dei professionisti. Senza l’apporto dei Caf infatti, il 730 precompilato potrebbe rivelarsi un flop”.

Per questo secondo Confesercenti,

”va rivista la scelta di addossare a Caf e commercialisti la responsabilità non solo per le sanzioni, ma addirittura per l’imposta. Una scelta che costringe i centri di assistenza fiscale, anche nel caso di dichiarazioni sbagliate a causa di documentazione errata o manchevole presentata dal contribuente, a pagare in sua vece non solo la sanzione, ma anche l’imposta mancante ed i relativi interessi. E a doversi rivalere, successivamente, sul contribuente stesso, con tutti i prevedibili oneri del caso. Una semplificazione forse utile per l’amministrazione tributaria, ma – conclude – che porta ad aggravi ed incertezze aggiuntive per i centri di assistenza fiscali”.