ROMA – Ricordate lo scandalo dei tassi Euribor truccati, manipolati, da un cartello di grandi banche? [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] Lo ricordano benissimo le centinaia di clienti italiani che hanno fatto ricorso avendo pagato interessi passivi più alti proprio a causa di quella manipolazione: da due anni e mezzo, 30 mesi esatti, aspettano che l’Antitrust Ue pubblichi il dispositivo giuridico con cui furono multate tre grandi banche, l’americana Jp Morgan Chase, la francese Credit Agricole e l’inglese Barclays.
Senza quel dispositivo manca la pezza d’appoggio decisiva per affrontare il ricorso. L’Antitrust Ue, in effetti il più solido ed efficace scudo protettivo al mondo a difesa di concorrenza e trasparenza verso gli utenti , stavolta sembra dormicchiare, per usare l’espressione utilizzata da Federico Fubini sul Corriere della Sera. Ricapitolando per sommi capi: tra il 2003 e il 2008 – è agli atti – un cartello di grandi banche si coalizzò per “drogare” i tassi di interessi Euribor, cioè i tassi interbancari.
E’ il prezzo del costo del denaro che si scambia fra le banche, i tassi di riferimento dunque per tutti gli interessi applicati dalle banche su mutui e prestiti. Il dossier portò all’inchiesta, qualche banca collaborò, altre no, fino al 2016 quando la Commissione europea giunse a irrogare la multa. Sentendosi giustamente truffati i clienti iniziarono a fare ricorsi per ottenere indietro la differenza illecita sugli interessi passivi maggiorati. Ma da due anni e mezzo la solerte Antitrust Ue non dice una parola.