Riforma PA: pensionamenti d’ufficio da 62 anni. Quota 96 per prof intrappolati

Riforma PA: pensionamenti d'ufficio da 62 anni.Ok quota 96 per prof intrappolati
Il ministro della Pa, Marianna Madia

ROMA – Niente più trattenimento in servizio, che consentiva di restare a lavoro per altri due anni, e pensionamenti d’ufficio del personale, inclusi i dirigenti, a partire dai 62 anni. Questa una delle principali novità del decreto legge di riforma della Pubblica amministrazione. Un emendamento del relatore stabilisce nel dettaglio le modalità: la scelta dovrà in ogni caso essere motivata da esigenze organizzative e senza recare pregiudizio ai servizi offerti.

Soprattutto vengono fissati dei limiti d’età, per cui non si può scendere sotto i 62 anni per il complesso dei lavoratori pubblici e 65 per medici e professori. La misura invece non si applica ai magistrati, per loro la soglia restano i 70 anni. Sono stati posti paletti precisi per evitare penalizzazioni e un’uscita troppo anticipata, soprattutto per coloro che possono riscattare tanti anni di studio.

Possono invece tirare un sospiro di sollievo le Camere di commercio. Il dimezzamento dei diritti camerali sarà così stato spalmato in tre anni: -35% nel 2015, -40% nel 2016 e -50% nel 2017. Le camere di commercio avranno un po’ più di tempo per riorganizzarsi e far fronte ai mancati introiti. Nel primo anno invece di trovarsi con un buco da circa 400 milioni, dovranno gestire un ammanco di 250 milioni.

Cambiamenti pesanti toccano i magistrati, quanti ricoprono incarichi in uffici di diretta collaborazione con la Pa, pure se solo di consulenza giuridica, non possono più godere dell’aspettativa, devono quindi per forza andare fuori ruolo, posizione per cui gli spazi non sono infiniti (la durata massima è di dieci anni). E la norma ha, per così dire, valore retroattivo: da settembre, quando entrerà in vigore il decreto, il beneficio dell’aspettativa cessa per tutti.

Nel provvedimento di riforma del pubblico impiego c’è anche un capitolo Anticorruzione, che è stato rivisto, su proposta del Governo. Un emendamento dà ora al presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, il potere di proporre al prefetto una gestione straordinaria del contratto d’appalto o della concessione, a rischio, anche nei casi in cui il procedimento penale non sia già oggetto di procedimento penale.

Risolta infine risolta la cosiddetta questione quota 96che consentirebbe di sbloccare 4 mila pensionamenti nella scuola. Si tratta degli insegnanti rimasti intrappolati a lavoro dopo la riforma Fornero, che non ha tenuto conto della data di pensionamento nel settore, legata all’anno scolastico e non a quello solare.

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