Telecom “spagnola”: Telefonica al 65% di Telco, accordo con le banche italiane

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Settembre 2013 - 23:50| Aggiornato il 24 Settembre 2013 OLTRE 6 MESI FA
Telecom "spagnola": Telefonica al 65%, accordo con le banche italiane

Telecom “spagnola”: Telefonica al 65%, accordo con le banche italiane (foto Lapresse)

ROMA – Telecom diventa “spagnola”: gli iberici di Telefonica hanno trovato l’accordo con Generali, Mediobanca e Intesa Sanpaolo per salire dal 46 al 65% di Telco che controlla il 22,4% di Telecom. Un’operazione che prevede un’ opzione per gli spagnoli a salire a breve termine fino al 70% e sposta di 6 mesi la finestra per dare le disdette al patto Telco.

Non solo: Telefonica potrà acquistare il 100% di Telco a partire dal 1 gennaio 2014. Lo si legge nella nota della compagnia spagnola secondo cui l’opzione è soggetta all’autorizzazione delle autorità di Brasile e Argentina.

Generali, Intesa e Mediobanca comunicano che hanno concluso con Telefonica un ”accordo modificativo” del patto parasociale relativo a Telco. In una prima fase Telefonica sottoscriverà un aumento di capitale per complessivi 324 milioni di euro a 1,09 euro per azione.

Qualche ora prima, a rassicurare sul fronte dei possibili esuberi, ci ha pensato direttamente l’amministratore delegato Marco Patuano, intenzionato a non licenziare ”proprio nessuno”.

La Borsa deve aver intuito l’accelerazione e il titolo è rimbalzato (+3,4%) tra una ridda di voci, ma con gli occhi puntati sul rilancio da parte del gruppo guidato da Cesar Alierta per il controllo della holding cui fa capo il 22,4% di Telecom.

Una girandola di incontri ha avuto come perno Mediobanca dove si è presentato anche Marco Fossati, che è stato aggiornato sul prospettato accordo in qualità di secondo azionista di Telecom, dopo Telco, con quasi il 5%.

Ora ci sono nuovi nodi da sciogliere, tra questi il piano di scorporo della rete, parte del più ampio piano di societarizzazione che il 3 ottobre in teoria doveva essere all’esame del Cda. ”Non è necessario imporcelo, vogliamo passare volontariamente a un modello di Equivalence of input” (parità assoluta d’accesso, ndr) ha sottolineato Patuano in un botta e risposta a distanza con il commissario dell’Agcom Antonio Preto che ha suggerito di ”avviare i dovuti approfondimenti per accertare la sussistenza delle condizioni per imporlo come rimedio a garanzia della parità di accesso”.