Terra dello Stato se fai il terzo figlio (solo coppie sposate): quanta, come e non conviene

di Dini Casali
Pubblicato il 31 Ottobre 2018 - 10:27 OLTRE 6 MESI FA
Terra dello Stato se fai il terzo figlio (solo coppie sposate): quanta, come e non conviene

Terra dello Stato se fai il terzo figlio (solo coppie sposate): quanta, come e non conviene

ROMA – Un pezzo di terra che appartiene al demanio, cioè allo Stato, offerto in concessione gratuita per 20 anni ai nuclei familiari che nei prossimi tre anni avranno un terzo figlio: questa la proposta contenuta in un articolo della prossima manovra, una misura presentata dalla Lega quale sostegno alle famiglie numerose delle aree rurali e come incentivo alla natalità. 

A chi è destinata la misura, a quali condizioni? Il terreno agricolo sarà offerto, come detto, in concessione gratuita per almeno 20 anni. Riguarderà “i nuclei familiari con terzo figlio nato negli anni 2019, 2020 e 2021”. Nuclei familiari, cosa si intende? In attesa delle specifiche del caso, il ministro della Famiglia, il cattolico tradizionalista Lorenzo Fontana, è determinato a circoscrivere la definizione alle sole coppie sposate, no unioni civili e coppie di fatto, per intendersi.

Più facile a dirsi che a farsi visto che per la legge matrimonio e unioni civili pari sono. I beneficiari dovranno essere italiani? Come per il reddito di cittadinanza, si dovrà dimostrare una residenza italiana da almeno 10 anni, escludere gli stranieri sarebbe incostituzionale.

Quanta terra, dove? Non sono stati ancora definiti criteri geografici né è dato sapere l’estensione: si sa che le terre disponibili non sono quelle di maggior pregio o più attrattive anche se il prezzo medio per mq è fra i più elevati d’Europa (in Italia rendono di più), sul Corriere della Sera vengono descritte come “fondi di magazzino”. Si tratta del 50% dei terreni agricoli e a vocazione agricola di proprietà dello Stato non utilizzabili per altra finalità e il 50% delle aree abbandonate o incolte del Mezzogiorno.

Oltre ai terreni dello Stato, saranno assegnati gratuitamente la metà di quelli abbandonati di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia per i quali nel 2017 era partita una sperimentazione della valorizzazione, che comprendeva le aree agricole inattive da almeno 10 anni, i terreni di rimboschimento in cui non si erano registrati interventi negli ultimi 15 anni e anche le aree industriali, artigianali, e turistico-ricettive abbandonate da almeno 15 anni.

I terreni potranno andare anche a società di giovani imprenditori agricoli che riservano una quota del 30% alle famiglie col terzo figlio che arriva tra il 2019 e il 2021. La misura concede anche l’agevolazione per l’acquisto di una casa in prossimità del terreno dato in concessione, zero interessi per un mutuo fino a 200mila euro.