I timori sulla tenuta dell’euro scuotono la Borsa di Tokyo che, dopo una perdita vicina al 3% in scia al rafforzamento oltre le attese dello yen, recupera sia pure parzialmente le perdite e termina la seduta a -2,17%.
L’indice Nikkei si porta a 10.235,76 punti, 226,75 in meno della chiusura di venerdì. L’euro ha toccato i minimi degli ultimi quattro anni contro il dollaro e dell’ultimo anno e mezzo contro lo yen.
Hanno chiuso sotto pressione le borse di Asia e Pacifico, per effetto del fuso orario, sulla scia del tracollo di venerdi’ scorso in Europa e del calo registrato a Wall Street.
L’euro sceso a quota 1,2242 dollari e le misure salvadeficit europee hanno scatenato le vendite anche nei mercati orientali, con il timore che la crescita economica possa subire un’improvvisa battuta d’arresto.
Difficolta’ a Tokyo per i grandi esportatori come Sony (-4,51%), Mazda Motor (-3,82%), Olympus (-2,51%) e Canon (-1,7%), stabile invece Toyota. Sotto pressione i bancari Credit Saison (-8,71%) e Sumitomo Trust & Banking (-3,17%) a Tokyo, Westpac Banking (-6,74%) e Commonwealth Bank of Australia (-3,11%) a Sidney e Hsbc Holdings (-2,61%), che realizza quasi il 40% dei ricavi in Europa, sulla piazza di Hong Kong. Segno meno anche per le materie prime con Posco (-4,74%) a Seul, Sumitomo Metal Industries (-3,19%) a Tokyo e Rio Tinto (-5,66%) sulla piazza australiana, dove ha fatto comunque il botto Perseus Mining (+9,9%), spinta da un rapporto di Bgf che indica prospettive favorevoli per nuovi giacimenti di oro.