Tuc e Trise dopo Imu e Tasi: nel 2012 a Milano media Imu di 323 €, Roma 536

di Redazione Blitz
Pubblicato il 18 Novembre 2013 - 11:25 OLTRE 6 MESI FA
Tuc e Trise dopo Imu e Tasi: nel 2012 a Milano media Imu di 323 €, Roma 536

Tuc e Trise dopo Imu e Tasi: nel 2012 a Milano media Imu di 323 €, Roma 536

ROMA – A Milano nel 2012 il costo medio dell’Imu è stato di 323 euro, contro i 536 euro di Roma per una famiglia con una casa di 5 vani e un figlio a carico minore di 26 anni. La media nazionale dell’Imu invece è stata di 101 euro. La Tasi varia nella media nazionale dai 79 euro dell’aliquota all’1 per mille ai 198 euro dell’aliquota massima del 2,5 per mille.

E se nel 2012 questo è quanto hanno pagato i contribuenti, nel 2013 e 2014 la tassa sulla casa resta in sospeso, mentre la legge di stabilità vaglia tra le ipotesi la Trise, tassa sui servizi che racchiude Imu e Tasi, e la Tuc, tributo unico locale proposto dal Pdl. Due tributi che spaccano il centrodestra, già in aria di rottura, tra gli alfaniani del Pdl e i berlusconiani della nuova Forza Italia.

I conti di quanto i contribuenti italiani hanno pagato in media neo 2012 e città per città arrivano dalla tabella di Repubblica, che ha eseguito le stime considerando una famiglia che ha un figlio minore di 26 anni a carico e che possiede un’abitazione di tipo A\2 o A\3:

Media nazionale. Imu 2012: 101 euro; Tasi (1 per mille): 79 euro; Tasi (2,5 per mille): 198 euro;

Milano. Imu 2012: 323 euro; Tasi (1 per mille): 143 euro; Tasi (2,5 per mille): 358 euro;

Bologna. Imu 2012: 407 euro; Tasi (1 per mille): 164 euro; Tasi (2,5 per mille): 411 euro;

Roma. Imu 2012: 536 euro; Tasi (1 per mille): 157 euro; Tasi (2,5 per mille): 393 euro;

Torino. Imu 2012: 675 euro; Tasi (1 per mille): 161 euro; Tasi (2,5 per mille): 402 euro;

Napoli. Imu 2012: 288 euro; Tasi (1 per mille): 107 euro; Tasi (2,5 per mille): 269 euro.

Rosaria Amato su Repubblica spiega:

“La legge di Stabilità arriva oggi (18 novembre, ndr) in commissione Bilancio del Senato, e le barricate del centrodestra rendono ancora più traballante il difficile consenso costruito intorno al Trise, la service tax che ingloberà Imu e Tares. Se il Pd lo difende, e il relatore Giorgio Santini negli ultimi giorni ha lanciato diversi appelli a valutare con molta attenzione emendamenti e modifiche, il centrodestra lo attacca, ma con due proposte molto diverse”.

Antonio D’Alì, senatore Pdl, ha presentato il Tuc come alternativa del centrodestra alla Trise. Una proposta “alfaniana” che è stata criticata dai lealisti, che di tasse sulla casa non vorrebbero sentir parlare:

“Forza Italia non vuole il Tuc, ma non vuole neanche il Trise (la nuova service tax). I parlamentari rimasti con Berlusconi rimangono anche fedeli al suo mantra: niente tasse sulla prima casa, niente di niente, neanche per la parte servizi. Non si tratta però solo di tenere fede allo stendardoberlusconiano: l’emendamento D’Alì, Mandelli e Sacconi limita fortemente la potestà impositiva dei Comuni, stabilendo che nel 2014 non possano far pagare più che nel 2013, e introducendo un’ulteriore riduzione del 10% nel 2015 e nel 2016. Non è una sfumatura: così si perde la componente federalista della riforma che potrebbe invece permettere a Forza Italia di riavvicinarsi alla Lega in vista delle prossime elezioni”.