Gli Azzurri lasciano il ritiro di Mangaratiba e partono per l’Italia (foto)

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Giugno 2014 - 10:15 OLTRE 6 MESI FA

RIO DE JANEIRO – Il charter che riporta la nazionale in Italia è decollato dall’area militare dell’aeroporto Galeao di Rio poco dopo le 18.40 ora locale. A bordo, con la squadra i dirigenti e lo staff, anche i familiari. Balotelli, con la nuova cresta bionda appena visibile sotto un cappellino è arrivato per primo al controllo passaporti staccato dal resto della squadra. Solo la richiesta di un paio di foto e autografi di agenti della sicurezza lo hanno distratto dalla musica che lo isolava da tutto il resto della sala imbarchi. Tra gli ultimi a salire sull’aereo, nel gruppo dei familiari, anche Fanny Neguesha.

Sorridente Cassano mentre Immobile ha ammesso il suo stato d’animo: ‘Fa male”. Il Boeing farà un primo scalo a Milano quindi atterrerà a Roma nella tarda mattinata di oggi 26 giugno. Gli Azzurri alla spicciolata hanno completato le operazioni di imbarco, Balotelli è stato il primo a scendere dal pullman che ha trasportato la Nazionale dal ritiro di Mangaratiba all’area militare dell’aeroporto Galeao di Rio de Janeiro. L’attaccante del Milan, con gli occhi bassi e un cappellino sulla testa a coprire la nuova cresta dorata, è rimasto da solo poi si è concesso a qualche foto degli addetti aeroportuali brasiliani, firmando qualche autografo. Infine, ha pure sorriso, ma sostanzialmente è rimasto escluso dal resto della comitiva.

Sorrisi e saluti anche da parte del ct Cesare Prandelli e dell’ormai ex presidente Giancarlo Abete, prima di salire sul volo Az8081 che, di fatto, chiude la spedizione Azzurra in Brasile. Sul volo staff, dirigenti e famiglie, tutti tranne Paletta. Il difensore italo-argentino ha chiesto di poter restare in vacanza con la famiglia e dunque non farà parte del gruppo. Come lui, nei giorni scorsi, anche altri giocatori – tra cui Balotelli e Thiago Motta – avevano valutato l’ipotesi di rimanere in Brasile. Ma dopo l’eliminazione dal mondiale, l’unico a mantenere fermo il progetto è stato Paletta.

Italia smobilita in silenzio – Regna la quiete dopo il fallimento, nel Portobello resort, a Mangaratiba. La struttura alberghiera, che per una ventina di giorni si è trasformata nel quartier generale della Nazionale italiana selezionata da Cesare Prandelli, è stata circondata dalle pattuglie della policia nacional – armata fino ai denti, e con tanto di corsetto antiproiettili – che ha vigilato fino all’ultimo sulla sicurezza di tutto lo staff italiano.

Gli azzurri, prima di partire erano rientrati da Natal ed avevano trascorso l’ultima mattinata brasiliana chiusi nel resort, con le rispettive famiglie, a rifare le valigie; successivamente i giocatori hanno pranzato separatamente, in compagnia dei propri cari.  Balotelli al fianco di Fanny, Cassano di Carolina Marcialis e Prandelli con Novella Benini.

Subito dopo è cominciato il lavoro degli addetti allo smantellamento di Casa Azzurri nel quartier generale al Portobello resort, dov’era stata allestita una palestra e uno spogliatoio ai bordi del campo d’allenamento, scelto proprio a pochi metri dalle camere dei giocatori. Il personale addetto alla logistica si è occupato dello smontaggio dei pannelli e del materiale tecnico, caricando tutto su uno dei due camion che si sono diretti in aeroporto. Su un altro convoglio, invece, sono stati sistemati i bagagli dei calciatori e dei loro familiari che, per la prima volta nella storia, erano stati ammessi a un ritiro mondiale, ma evidentemente non è servito a nulla. Gli azzurri lasciano il Brasile fra rimpianti, recriminazioni, polemiche e dimissioni. Il Mondiale prosegue, ma senza di loro.

Foto Ansa